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Frascati – Il nuovo libro di Annibale Antonelli

Frascati – Il nuovo libro di Annibale Antonelli
Marzo 06
11:47 2022

     Su Frascati, la sua storia, e su alcune vicende e periodi particolari sono stati pubblicati innumerevoli volumi nel corso del secolo passato e nel ventennio attuale,  molti dei quali hanno però suscitato solo labili curiosità o stimolato la sporadica attenzione magari in merito a simpatiche raccolte di pseudo-diari o aneddoti anch’essi abbastanza evanescenti quando non inventati di sana pianta, senza contare i copia-incolla di alcuni autori che poi vengono fatti passare per grandi personalità letterarie. Ne abbiamo avuto esempi anche nel recente passato.   

    Sono poche invece le ricerche di un certo spessore che si basano su documenti autentici e studi puntuali ricorrendo alle fonti originali consultate nei vari archivi non solo locali ma anche nazionali.

   Se dunque sulla nostra cittadina non sono mancati studi e pubblicazioni di un certo interesse su luoghi, avvenimenti e figure di rilievo ma anche su personaggi meno noti ma non per questo meno interessanti, una lacuna era rimasta pressoché inesplorata: quella sul ‘carcere’ di Frascati, un luogo che, sia pur menzionato en passant in alcuni libri anche di noti autori locali, è rimasto però sostanzialmente nell’ombra. Ci ha pensato a riportarlo agli onori, non della cronaca ma della storia, Annibale Antonelli.

    L’Autore, oltre che raccoglitore e divulgatore di numerosi articoli, fotografie (in particolare riguardo a Monte Porzio Catone) e molto di quanto riguarda la cultura popolare castellana, non è nuovo nemmeno come autore di approfondite ricerche storiche di notevole interesse (e per lo più autofinanziate, in quanto per molti autori tra noi, non si fanno mai avanti sponsor sia pubblici che privati!).

     Si può ricordare un libro che Antonelli ha pubblicato solo pochi anni fa, con una minuziosa ricerca sulla Grande Guerra 1915-18 (‘I militi caduti della città di Frascati’), della quale l’Autore non solo ha elencato e ‘biografato’ tutti i giovani militari chiamati a quell’inutile strage come la definì papa Benedetto XV, ma ne ha descritto i Corpi di appartenenza, le armi, le campagne di guerra, feriti e mutilati, i luoghi dei caduti, le decorazioni, i reduci, inserendovi anche specifiche inquadrature storiche con una documentazione di tutto rispetto.

    In questi giorni l’Antonelli ha dato alle stampe una nuova ricerca con la quale ricostruisce specialmente le vicende edilizie di quel luogo in cui erano destinati i condannati a pene tra quelle meno pesanti, in quanto per i delitti più gravi le condanne per lo più si espiavano a Roma, (in origine in Castel Sant’Angelo).

     Il carcere a Frascati, come è noto, fu inizialmente ubicato sotto le segrete della Rocca – attuale Palazzo episcopale – ma sul finire del 1500, ormai acquistato dalla Comunità cittadina il palazzo ‘communitativo’ (o Palazzo Magistrale), il pianterreno fu adibito a luogo di espiazione per i condannati in genere per piccoli reati poi anche per quelli più gravi. Fu infatti dopo la metà del 1700 che l’edificio fu ristrutturato, e soprattutto nell’Ottocento, secolo nel quale anche le carceri vennero riprogettate, fino a diventare ‘mandamentali’ e poi scomparire del tutto sotto i bombardamenti del 1943.

      Antonelli nel suo nuovo libro, Il carcere mandamentale di Frascati 1866-1943, descrive specialmente questo periodo storico Ottonovecentesco, con dovizia di particolari, riguardo le opere edilizie, gli esecutori – architetti, costruttori et similia – nonché le varie delibere comunali in merito all’abbattimento del vecchio palazzo magistrale (comunale) e alla costruzione del nuovo carcere nello stesso luogo del precedente. L’Autore ne riporta anche i regolamenti nonché le generalità dei vari ‘custodi’ che si susseguirono nella vita…carceraria. Dapprima ‘succursale’ poi divenuto mandamentale, il carcere copriva praticamente le esigenze ‘cautelari’ di quelli che erano i Comuni che facevano parte del mandamento, che tra l’altro coincideva con i paesi della diocesi e cioè Frascati, Monte Compatri, Monte Porzio, Colonna, Rocca Priora, Rocca di papa e Grottaferrata che contribuivano proporzionalmente alle spese per la gestione della struttura.

     L’Autore colma pertanto una lacuna, come si diceva, nella storia della città di Frascati che, pochi anni dopo, sarebbe passata dallo Stato pontificio all’Italia monarchica, per poi attraversare il regime fascista e infine la Seconda guerra mondiale che, col bombardamento del ’43, mise termine al fabbricato e alla sua specifica funzione.  

 

 

 

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