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Frascati: con  il Mons Albanus a cura di Carlo Guarinoni,  ripresi gli Incontri in Biblioteca

Frascati: con  il Mons Albanus a cura di Carlo Guarinoni,  ripresi gli Incontri in Biblioteca
Gennaio 12
11:46 2025

Nell’ambito dell’iniziativa “Incontri in Biblioteca” a Frascati, organizzati ogni primo ( eccezionalmente, il secondo) sabato del mese   da Achille Nobiloni, Gianpaolo Senzacqua e Claudio Tosti,  nel pomeriggio dell’11 gennaio,   si è tenuto l’incontro “ Monte Cavo (l’antico Mons Albanus) nella pittura”  a cura di Carlo Guarinoni.

Appassionato di arte, anche se troppo modestamente precisa a livello amatoriale, il relatore ha introdotto la sua conferenza partendo dalla storia, quando cioè sul Mons Albanus si celebravano le Feriae latinae e i patti di alleanza tra i popoli confederati della Lega latina, con a capo la mitica Albalonga, la quale secondo alcuni studiosi sorgeva proprio sull’attuale Prato Fabio, lungo il versante dello stesso monte, la cui vetta purtroppo oggi selva di antenne e ripetitori.

Orribili spettri ferrati posti proprio su quel sacro luogo dove ascendevano antichi popoli a venerare Giove Laziale; lo stesso luogo, accessibile attraverso la Via Sacra, là testimone nel tempo con i suoi basolati, di percorsi attraverso i quali i Romani raggiungevano la vetta, celebrando trionfi minori.

Con l’avvento del Cristianesimo venne meno l’importanza del luogo e l’antico tempio decadde,  divenendo  poi oggetto di scavi  i cui reperti, quando non dispersi altrove, vennero utilizzati per la costruzione di un romitorio, luogo di preghiera nella natura tra le nebbie del tempo e di un (negato) rispetto della storia;  venne poi realizzato un convento di religiosi nel 1700, poi successivamente trasformato in elegante albergo, nel quale soggiornarono nomi importanti della cultura e della politica.

Di nuovo l’inclemenza del tempo e l’incuranza di chi avrebbe dovuto conservare e valorizzare questo luogo, hanno condotto a un rapido, irrispettoso declino quella vetta contesa da diversi, occulti poteri al punto di permettere negli anni ’70 del secolo scorso il proliferare di ferraglia, antenne, ripetitori.

Testimonia quei momenti Carlo Guarinoni, nella sua premessa: era un ragazzo e da allora, sempre più afflitto e impotente testimone di questo disastro sulla vetta.

Ancora là, scheletri di un progresso mal gestito, la deturpano,  indifferenti dell’importanza dovuta a un territorio  reso immortale dalla storia, oggi calpestato da interessi contro i quali da tempo si stanno conducendo battaglie legali con sentenze finora disattese, di rimozione di quanto ha dato vita a inanimate (e inamovibili) mostruosità, sorte su reperti storici di straordinaria importanza.

Ebbene, proprio l’amore  per questo luogo,  la curiosità e la passione della ricerca hanno fatto sì che Carlo Guarinoni, animo pragmatico di un economista ora in meritato riposo,  scoprisse sulla rete informatica una grande mole di opere realizzate soprattutto dagli artisti del Grand Tour, che proprio quella vetta ancora incontaminata dalle radiazioni, immortalarono su tela: come sfondo, come luogo visitato, come territorio archeologico, come bellezza della natura…

Così ieri,  nella biblioteca frascatana, ospiti della direttrice Carla Corazza,  il numeroso, interessato pubblico ha con lui condiviso, un’interessante selezione dei risultati ricavati dalle sue indagini: trovate su Rete, le opere sono state proiettate, illustrate e commentate dal relatore, ammirando scorci antichi, descritti e presentati con arguta ironia : oltre tre secoli di stupore provato  dagli artisti del tempo, il loro impegno nell’illustrare secondo diverse prospettive, modalità artistiche quella altura che sovrastava la Campagna Romana.

Un segugio molto abile e attento il nostro oratore,  che una divertita passione ha scovato e catalogato oltre cinquecento  opere i cui artisti e artiste di diversa nazionalità  –  italiana, tedesca, francese, danese, del Regno unito, americana  – sono stati catalogati in ordine di nazionalità.  Negli ultimi quattro secoli hanno lasciato opere che ci riportano indietro nel tempo, scoprendo scorci inaspettati del nostro territorio, prospettive e bellezze di quel monte, depauperato e sventrato nel corso dei secoli.

E nella conclusione di questo interessante incontro non manca l’accenno all’Associazione “Salviamo la Storia: una Legge per il Monte Albano” creata insieme a lui da Franco Arietti, Maria Pia Santangeli, Carlo Cofini e Rita Gatta.

Un Comitato promotore di una Legge che porti alla bonifica della vetta e al ripristino dei luoghi originali; che consenta uno scavo archeologico dell’intera zona, riqualificata attraverso modifiche urbanistiche con finalità turistiche e culturali; il restauro dell’ex convento dei PP. Passionisti come Museo o Centro di congressi; la valorizzazione del Bosco Sacro e dell’area archeologica del Prato Fabio.

Sulla pagina Fb  “Salviamo la Storia: una Legge per il Monte Albano” tale progettualità è sottolineata proprio dalle numerose opere scovate da Guarinoni, illustrate, commentate e corredate dalle notizie biografiche degli artisti. S’attende un bel volume da sfogliare, gustare, apprezzare che spinga la collettività tutta, anche internazionale, nell’impegno  conclusivo volto a realizzare l’obiettivo finale:  poter lasciare ai nostri figli, ai nostri nipoti,  ai posteri un dono immenso: la Sacra Vetta finalmente libera, godibile e fruibile  tra le bellezze naturali e archeologiche,

 

 

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