FRAMMENTI DI VISIONI: PRESENTATA LA NUOVA SILLOGE POETICA DI ARMANDO GUIDONI
Lirico pomeriggio ieri 28 maggio nella Sala Consiliare di Montecompatri, con Versi in musica di Armando Guidoni, tratti dal suo libro Frammenti di Visioni, Ed. Controluce 2021, branca editoriale dell’Associazione culturale della quale l’autore è presidente dal 1998.
Presente l’Assessora alla Cultura Serena Gara che nella sua accoglienza ai presenti ha porto i saluti del Sindaco Francesco Ferri, sottolineando la grande stima per Armando Guidoni, armonioso artefice di numerosi progetti a Monte Compatri, portati avanti dall’Associazione e dai numerosi soci. È sempre un piacere vedere che, quando la cultura chiama, Monte Compatri risponde, ha sottolineato.
Relatore d’eccezione il Professor Aldo Onorati; convincente e coinvolgente la lettrice Livia Massimi, la quale, accompagnata dalla chitarra della bravissima musicista Annalisa Baldi, ha separato i vari interventi moderati dall’artista Alberto Ferraro, recitando alcune poesie contenute nel libro.
Un tecnologo, si autodefinisce Armando Guidoni: per oltre quaranta anni ha svolto attività di ricerca all’interno dei laboratori del CNEN (Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare), poi divenuto ENEA. Una visione razionale ed empirica che lo ha formato, ma non ha impedito che nel tempo fluisse dalla sua intima carica emotiva, l’abbraccio caldo della poesia.
Già dall’Angolo poetico che la Rivista Controluce riservava alle liriche, Armando Guidoni ha dato via libera alle emozioni, comunque già parte della sua professionalità scientifica che lo ha visto impegnato in ricerche finalizzate anche all’approccio dell’intelligenza artificiale nell’ambito della robotica.
La cultura è unità fa giustappunto notare il dantista Aldo Onorati, che della silloge ha curato la prefazione: con una musicalità intensa Guidoni spazia da una spiritualità profonda che volge lo sguardo al mistero, scavando e cesellando le più intime peculiarità del proprio essere: il Me e il me, due entità che s’aprono alla spazialità riflessiva del poeta, lasciando intravedere nel primo, l’universalità dell’essere – un Me superiore -, nel secondo l’individualità in ciascuno di noi.
Tra le pagine di questo suo nuovo lavoro, impreziosite dalle stilizzate illustrazioni di volti realizzati da Antonio Botticelli, l’autore raccoglie tra i versi sogni, riflessioni, turbamenti, dubbi, inquietudini, meditate considerazioni che donano a chi legge o ascolta, spunti di approfondimento e condivisione.
Sono brevi ed essenziali le sue poesie con sentimenti contrastanti, profondi e in molte di queste liriche egli pare lasciar qualcosa in sospeso: fiducia del poeta in chi legge, nella certezza che saprà trarre spunto di meditazione, trovando nella rilettura approfondimenti, soluzioni, personali considerazioni, scoprendo sempre nuovi concetti emozionali.
Ribadisce infatti Armando Guidoni, quanto difficile sia poter trasferire ad altri le proprie emozioni: saranno quest’ultime forgiate dall’esperienza di chi legge a farne fiorire sempre di nuove, legate alle diverse esperienze soggettive dei lettori.
Or ch’è sera
lasciatemi sognar primavera
conclude Guidoni in quarta di copertina… seguiamolo fino in fondo quando scrive…
respiro universo
metabolizzo amore
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