“Frammenti di visioni”, di Armando Guidoni
“Frammenti di visioni” è il titolo della recente silloge poetica di Armando Guidoni. Guidoni ha pubblicato altre raccolte, per esempio “Gocce di emozioni”, ma quest’ultima, rispetto alla precedente che già mostrava capacità di sintesi e sviluppava tematiche varie, a raggiera, reca un approfondimento interiore, un dialogo fra tre elementi: gli esseri del mondo (compreso il regno vegetale che spesso fa da scenario oppure è una natura antropocentrica), un “Me” con la maiuscola e un “me” con la minuscola, che si oppongono fra loro come l’io superiore e quello materiale, ad esempio (sebbene le sfumature siano così sottili fra i due elementi, da sfuggire a ogni esatta classificazione o incasellamento logico). Siccome la silloge si impernia in questo fruttuoso dissidio fra il maiuscolo e il minuscolo, è necessario spiegare più largamente la cosa. Il primo “Me” si riferisce alla parte metafisica, diciamo così; il secondo, al corpo, l’io fatto persona del mondo. In questa luce, tutto appare diverso da un’eventuale errata interpretazione di un egotismo centrale nel discorso, quando invece è la lotta incessante che l’io deve affrontare con se stesso – identico e opposto, quando meglio complementare -. Intorno a questo nocciolo (che tutto sommato apre la raccolta con la prima poesia “Processo ricorrente”, una sorta di “poetica” messa prima di ogni svolgimento), si agglutinano composizioni di varia ispirazione, con un centro ricorrente: l’amore (ma l’amore indefinito, forse una realtà resa metafisica per questioni gnomiche), e allora troviamo punti di alta ispirazione lirica. Oltre ciò, è necessario dire che il binario sul quale corre la motrice guidata da Armando, appare e scompare come in un sogno, ma il locomotore non si ferma.
Guidoni usa metafore polisemiche, tesse tele di ricordi nostalgici sul tempo che non può tornare; ma, soprattutto, sembra fondere l’io con l’universo, in quanto la vita è una, ha radici comuni (“Tutto è immerso in Me / me è immerso nel tutto”). La filosofia dell’autore, che è pure scienziato (per 40 anni ha svolto attività di ricerca all’interno dei laboratori del CNEN – poi divenuto ENEA -, esperto nel settore delle scienze cognitive applicate a sistemi intelligenti sui quali ha scritto libri di alto interesse e originalità), nell’esplorare “lo gran mar dell’essere”, per dirla con Dante, sale a considerazioni etiche, per cui il suo “itinerarium mentis” è sostenuto da una profonda umanità. Credo di chiudere questa breve esegesi con la poesia “Compassione”, significativa di un percorso che parte dal “me”, entra nella società e si innalza al “Me” metafisico: “Non vi può essere salvezza / se non c’è compassione solidale / verso tutti gli altri esseri viventi”.
ARMANDO GUIDONI
“Frammenti di visioni”
Edizioni Controluce 2021
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