Fotografia all’ “Anna Frank”
era molto bella e molto grande. Poi siamo passati a un’altra macchina fotografica, poi ancora a un’altra, più recente ma sempre antica.
Il fotografo ha tirato fuori dal grande borsone una macchina che abbiamo preso in mano, facendo finta di fare la foto ma senza scattare: non dovevamo mettere la macchina vicino all’occhio, come facciamo adesso, ma bisognava guardare da lontano, verso il basso, dentro un buco; e più ti allontanavi con l’occhio, meglio si vedeva. Il fotografo ci ha spiegato che queste macchine servivano per fare le foto quando si stava dentro un teatro.
Ci ha fatto vedere anche un’altra macchina fotografica che, scattando, non faceva rumore. Ha fatto molte prove e infatti il rumore era bassissimo. Ci ha anche detto i nomi di chi aveva progettato queste macchine fantastiche e straordinarie. Il signor Guido è stato molto gentile a raccontarci la storia e farci vedere come, dalle macchine antiche, si sia arrivati a quelle di oggi: quelle digitali. Ci ha pure fatto vedere come venivano le foto: certo, le macchine non funzionavano, ma lui aveva i negativi, cioè le prove delle foto di ogni macchina fotografica che aveva portato con sé. La giornata è finita meravigliosamente.
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