“Fortapasc” di Marco Risi
Dopo “Gomorra” c’è un altro film che descrive quel girone infernale che è la camorra, in cui circa 25 anni fa trovò la morte il coraggioso giornalista Giancarlo Siani. È Marco Risi con il suo “Fortapasc” che racconta il protagonista e la sua storia. Siani aveva 26 anni quando fu ucciso per aver pubblicato notizie sui rapporti tra i boss Gionta e Nuvoletta legati a Totò Riina, in un evidente contrasto di un’anima trasparente che si ritrova nel fango di una sporca realtà! Lungo è stato il lavoro di preparazione con gli sceneggiatori, il fratello di Siani, Paolo e la sua ex fidanzata Chiara, che ha reso disponibile la lettura d’alcune lettere private scritte da Giancarlo, come riferimento ad indagini che stava facendo in quel di Torre Annunziata. Siani era ancora precario all’epoca ma deciso a fare il giornalista e non il giornalista impiegato, come spesso ricordava al suo caporedattore. Per non essere retorici e celebrativi, il film dà l’idea di un ragazzo libero e spiritoso a cui piacevano le donne e amante del suo lavoro, così percorrendo una leggera linea che pone l’accento ancor di più sulla violenza dell’epilogo, con interventi, riflessioni e commenti dello stesso Siani. “Ci sono voluti cinque anni per arrivare alle riprese, fin quando non ho incontrato il produttore giusto (Angelo Barbagallo n.d.r), ma in compenso abbiamo ricevuto un gran rispetto ed una gran solidarietà da parte di tutte le persone che hanno partecipato alla lavorazione, da Castellammare a Torre Annunziata, come quasi fosse, posso dire, un film realizzato nell’ombra- dichiara Marco Risi”. Emozionante e inoltre convincente è stato l’attore Libero De Rienzo, che nella parte di Siani fa commuovere anche l’ex fidanzata Chiara che lo conosceva naturalmente molto bene.
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