Formazione a distanza, il Parco dei Castelli Romani in aula on line
Formazione a distanza, il Parco dei Castelli Romani in aula on line per un corso sulla Progettazione Europea
Complice un percorso informativo già progettato e programmato, saltato all’ultimo momento a causa dell’emergenza legata al covid-19, il Parco dei Castelli Romani ha sperimentato la formazione a distanza, tramite l’uso di una delle più diffuse piattaforme web che consentono di fare videoconferenze, incontri di lavoro, webinar, corsi didattici online come le lezioni a distanza.
Dal 12 marzo 2020, infatti, tutti i Dipendenti regionali assegnati all’Ente Parco, ad eccezione dei Guardiaparco, lavorano in modalità agile, portando avanti le attività d’ufficio dalle proprie abitazioni.
“Potevamo aspettare di tornare fisicamente in ufficio – commenta il direttore dell’Ente, Emanuela Angelone – ma abbiamo voluto utilizzare questa modalità di incontro che si è diffusa rapidamente fra chi, nonostante l’emergenza, ha deciso di proseguire nelle attività educative e formative, pensiamo alle scuole e alle università, per fare due esempi. Abbiamo deciso di riscrivere il progetto che prevedeva un ciclo di incontri informativi in presenza sui temi dell’europrogettazione per adeguarlo alla fruizione a distanza, incontrando il sostegno attivo nel Personale del Parco”.
Quattro incontri dedicati all’Unione Europea, alla Strategia Europa 2020, al bilancio dell’UE, ai programmi di finanziamento Horizon 2020,
Life Plus e POR Lazio, svolti fra mattina e pomeriggio, e destinati a 11 Dipendenti che afferiscono ai diversi Uffici dell’Ente, per promuovere la conoscenza e favorire un ruolo attivo nella progettazione europea, preziosa fonte di finanziamento per le attività del Parco.
“Le comprensibili titubanze sull’uso della formazione a distanza – commenta il presidente del Parco, Gianluigi Peduto – sono state superate con facilità perchè questa modalità, gestita in diretta dal docente, permette interazione e, paradossalmente, anche maggior vicinanza fra discente e docente. Si è aperto un nuovo fronte nella settore Pubblico che ha delle potenzialità da utilizzare al meglio: penso, ad esempio, al valore che potrebbe avere una modalità mista, a distanza e in presenza, per numerose attività, come questa dei percorsi informativi ad esempio, dal punto di vista dell’impatto ambientale. Un Ente Parco non può trascurare modalità di lavoro nuove ed efficaci, che permettano, allo stesso tempo, di non consumare energia, benzina, risorse. Un Parco dovrebbe, anzi, promuovere sperimentare prima di altri percorsi sostenibili, in maniera ovviamente ragionata e misurabile”.
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