Football Club Frascati, il responsabile della Scuola calcio Marcelli: “Noi procediamo così”
Frascati (Rm) – Ha creato diversi dubbi nel settore sportivo (e calcistico in particolare) l’ultimo decreto governativo che avrà validità fino al prossimo 13 novembre. Il Football Club Frascati, ascoltate autorevoli fonti federali, ha scelto la linea per la sua Scuola calcio (e conseguenzialmente anche per i gruppi provinciali del settore agonistico) e ad esporla è il responsabile Lorenzo Marcelli: “Le nostre attività non hanno subito variazioni pesanti, né tantomeno si sono fermate. Dalle interpretazioni che ci sono state fornite, i gruppi del settore di base possono continuare ad allenarsi in “forma individuale” e quindi i nostri piccoli calciatori hanno leggermente modificato la tipologia della seduta. Si punta ancor di più sugli esercizi di tecnica individuale, sui tiri e su altre attività di questo tipo, evitando con ancora maggiore accortezza tutte le possibilità di contatto tra i vari bambini. Il “sacrificio” maggiore riguarda l’impossibilità di far disputare la classica “partitina”, un momento di sfogo importante soprattutto per i più piccoli. Sono loro ad aver sentito di più questa mancanza nei primi giorni di allenamento “post-decreto”, però cercheremo di non far pesare loro questo periodo”. Inevitabile che tra le famiglie ci sia un po’ di preoccupazione per l’evoluzione delle vicende legate al Covid: “Uno stato d’animo comprensibile. Ma il Football Club Frascati, sin dai primi allenamenti, è stato rigoroso nel seguire tutte le indicazioni del protocollo studiato dalla Figc proprio a tutela della salute dei ragazzi e della serenità delle loro famiglie – rimarca Marcelli – Non a caso, finora, non avevamo organizzato amichevoli per il nostro settore di base, proprio come una forma di precauzione ulteriore. L’attività sportiva, però, è di fondamentale importanza per la psiche dei ragazzi, in special modo in un periodo delicato come questo. Ci auguriamo che il governo non dimentichi questa funzione, pur avendo a che fare con una situazione epidemiologica molto complessa”.
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