FOLLIA REALE O VIRTUALE?
Rileggevo del bambino di cinque anni, Manuel, che ha perso la vita a causa di un incidente a Roma: la Smart sulla quale viaggiava, era guidata dalla mamma ed è stata travolta da una Lamborghini con a bordo cinque ragazzi, condotta da un ventenne, età che consente di pilotare un’auto di grossa cilindrata che ha una grande potenza, raggiungendo – mi documento su web – 350 chilometri all’ora e con un’accelerazione che in meno di tre secondi porta l’auto a una velocità di 100 Km /h. Un bruciante impatto nello scatto che difficilmente potrebbe essere controllato al volante, credo.
In uno dei primi servizi giornalistici dopo la tragedia, veniva riferito che i genitori dei passeggeri della Lamborghini (sconvolti anche loro presumo) a sangue freddo avevano affermato ” tutto si risolverà”: forse non sapevano ancora del bimbo che aveva perso la vita… diamo loro il beneficio del dubbio…
Ferite, la mamma e la sorellina della piccola vittima, ricoverate in ospedale.
A distanza di qualche giorno dal tragico incidente emergono sempre nuovi dettagli, quali quelli di sfide postate su youtube: azioni estreme come quelle di farsi percorrere seminudi da insetti, oppure di stare immersi in grossi contenitori pieni di ghiaccio, o ancora sepolti senza respirare per un imprecisato lasso di tempo…
Tutto questo non solo per aver consensi da coloro che seguono queste “imprese” che di eroico e razionale non hanno proprio nulla, ma pare anche per incrementare cospicui introiti.
Chissà se i genitori dei youtuber, pensano ancora a cuor leggero che ” tutto si risolverà?” Io credo che con il passare dei giorni, la consapevolezza che i loro ragazzi per una bravata hanno causato la morte di un bambino che non correrà più, non sorriderà più, non giocherà più con i suoi amici, non andrà in vacanza, non vedrà la luce dell’estate e delle future stagioni, non chiamerà più mamma o papà… diventerà sempre più schiacciante, come certamente lo sarà per i giovani responsabili.
La loro leggerezza folle, alimentata dal consumo di cannabinoidi, accertato in chi era alla guida, ha cancellato dalla scia dell’esistenza anche il loro futuro.
Mi vengono in mente delle riflessioni: quando ero bambina e poi adolescente, molto spesso i programmi televisivi proponevano documentari sulla natura, storici, teatro e film anche comici, il varietà, opere come l’Odissea, i Promessi Sposi, programmi musicali… per i più piccoli c’erano i classici cartoni animati della Disney, Braccio di Ferro, Braccobaldo, lo Zecchino d’oro, ma anche GianBurrasca, Giovanna, la nonna del Corsaro Nero… qualcosa che veramente ci terrorizzava – e in molti un brivido di paura corre ancora adesso – Il Fantasma del Louvre; però c’erano anche i gialli Maigret, i polizieschi, avventurosi, Peppone e Don Camillo…
Dagli anni Ottanta il palinsesto televisivo è andato sempre più impoverendosi di cultura lasciando spazio a quiz, spettacoli nei quali comunque il corpo femminile andava sempre più scoprendosi, programmi nei quali le sfide prevedevano situazioni estreme, pericolose, nauseanti… ( ricordo una volta un concorrente doveva assaggiare il cervello di una scimmia o insetti…)… quiz che offendono l’intelligenza e la cultura…
Mi vengono in mente l’Isola dei Famosi, il Grande Fratello…
Internet e i social informatici hanno fatto il resto, creando un vuoto abissale nella cultura, nei valori, nell’impegno che fino a poco tempo prima veniva trasmesso da una generazione all’altra, anche attraverso lo sport, le parrocchie, gli scout, le colonie, i centri estivi, le scuole nelle quali si studiava senza dietro (alcune) famiglie che… poverini, troppi compiti, poverini lasciamoli in pace… poverini le maestre e i professori che aguzzini… e potrei continuare.
Per fortuna esistono ancora realtà positive nelle quali le giovani generazioni possono crescere con esempi sani, seguite da chi ha a cuore il futuro della nostra società, anche grazie ai volontari e ad alcune Amministrazioni che creano servizi a favore delle famiglie.
Ancora altre riflessioni… che alcuni adolescenti in vacanza o comunque liberi da impegni di studio non debbano lavorare, imparare un mestiere, guadagnarsi una piccola entrata, aiutare i genitori che gestiscono un’attività, essere occupati per qualche ora e siano invece amebe che vanno a zonzo, creando realtà virtuali, amicizie attraverso le quali ricercare consensi e guadagni, a me pare inconcepibile: in tutto ciò leggo un declino nel quale le future generazioni saranno sempre più coinvolte…
Tornado alla tragedia: si è trattato di un gioco, una sfida per aver soldi facili, pubblicità, consenso, amicizia … ?
Questi ragazzi sulla Lamborghini che relativamente da poco hanno smesso di bere il latte della mamma, pare abbiano alle spalle un periodo vissuto attraverso il telefono, internet, whatsapp, Instagram… amicizie virtuali, decisioni che possono mettere a rischio la propria e altrui salute… mi chiedo: si staranno domandando se tutto questo sia normale? Avranno mai lavorato? Sapranno che esiste una realtà concreta fatta di studio e impegno? E le loro famiglie dov’erano e dove sono state fino a qualche giorno fa?
Ebbene, sempre riflettendo, quale potrebbe essere la via verso il futuro che porti, non dico al pentimento – lo do per scontato perché immagino stiano vivendo un periodo terribile se hanno vera coscienza di quel ch’è accaduto -, a una crescita, a una maturità, a un rinnovato approccio alla vita, sperando non li si veda in giro nel tempo di un mese… seguiti da un legale che li tiri fuori da tutti gli impicci.
Intanto un’interdizione dai social, da internet per un lunghissimo periodo di tempo… crescendo occupati in lavori socialmente utili in strutture nelle quali la sofferenza degli altri toccata con mano, potrebbe essere la vera medicina per guarire dalla pazzia del virtuale. Far sì che solo in modo diretto vivano amicizie e abbiano contatti e conoscenze sane.
Una “cura” che non farebbe male neanche ai loro genitori, per i quali forse occuparsi di giovani ragazzi bisognosi di aiuto, intrappolati come i loro figli nella rete virtuale o dipendenti da sostanze stupefacenti, potrebbe essere salvifica ed efficace.
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