FIND 37 XXXVII Festival Internazionale Nuova Danza
FIND 37
XXXVII Festival Internazionale Nuova Danza
CAGLIARI, MONSERRATO, SELARGIUS, SINNAI, QUARTU SANT’ELENA
24 ottobre – 24 novembre 2019
Susanne Linke inaugura il FIND 37 / XXXVII Festival Internazionale Nuova Danza con “Heisse Luft/ Aria Fritta” in cartellone sabato 26 ottobre alle 21 all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari (e in un’anteprima DOMANI (venerdì 25 ottobre) alle 20.30 al Teatro Moderno di Monserrato).
Una creazione originale firmata da Susanne Linke – danzatrice e coreografa tedesca di fama internazionale, icona del neoespressionismo formatasi alla Folkwang-Hochschule di Essen sotto la guida di Pina Bausch e maestra del Tanztheater, per l’inaugurazione del FIND 37: “Heisse Luft / Aria Fritta” – coproduzione di ASMED e BorderlineDanza nell’ambito del progetto “Mittelmeer” ispirato al Mediterraneo – debutterà sabato 26 ottobre alle 21 all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari (con un’anteprima DOMANI (venerdì 25 ottobre) alle 20.30 al Teatro Moderno di Monserrato).
Sotto i riflettori i danzatori Samuele Arisci, Luigi Aruta, Adriana Cristiano, Antonio Formisano, Luca Massidda, Rachele Montis, Simona Perrella e Giada Ruoppo con la partecipazione di Rosella Canciello, Elisabetta Rosso e Claudio Malangone, interpreteranno l’originale coreografia, un racconto per quadri incentrato su storie emblematiche e esperienze da cui scaturiscono affinità e differenze, impreziosito dal sound design e dalle musiche originali di Luca Canciello, per ridisegnare geografie dell’immaginario di una distesa d’acqua che è insieme via e confine, spazio di incontri e scontri tra popoli e culture.
Un’intrigante partitura per corpi in movimento per raccontare la complessità del presente attraverso l’arte di Tersicore, con una drammaturgia attenta ai nodi cruciali della modernità e alle nuove sensibilità, in cui l’astrazione del gesto si carica di nuovi simbolismi e l’azione si arricchisce di pathos e intensità, in un linguaggio in cui convergono l’espressionismo tedesco e le tecniche della danza contemporanea, sintesi della cultura coreografica del ventesimo secolo fra tradizione e innovazione, con uno sguardo al futuro. “Heisse Luft / Aria Fritta” è un’opera visionaria e coinvolgente, capace di toccare le corde del cuore, di far riflettere sulle connessioni e disconnessioni di una civiltà sempre più “globale” in cui emergono desideri e pulsioni individuali, di offrire interessanti e differenti punti di vista sulla realtà, con un focus sui conflitti e sulla ricerca di una possibile, auspicabile armonia.
A dare il la alla serata del 26 l’AperiDanza – uno spazio conviviale con performance “a sorpresa” nel foyer – a sottolineare la dimensione “urbana” del festival e un’arte non delimitata dagli spazi consueti, ma rivolta e integrata nella vita della comunità.
Entra nel vivo il FIND 37 / XXXVII Festival Internazionale Nuova Danza organizzato da Maya Inc con la direzione artistica di Cristiana Camba: 66 spettacoli tra coreografie d’autore e inedite performances, e poi incontri, 7 residenze artistiche e 5 masterclasses dal 24 ottobre al 24 novembre 2019 a Cagliari e nell’Isola per indagare forme, tendenze, linguaggi e stili della danza contemporanea nel terzo millennio. Un ricco carnet di appuntamenti tra l’Auditorium del Conservatorio “G. Pierluigi da Palestrina” e Sa Manifattura, ma anche la terrazza del Bastione di Saint Remy, suggestivo palcoscenico per eventi “en plein air”, gli autobus e le vetrine dei negozi del centro storico di Cagliari per intriganti visioni e incursioni a sorpresa capaci di catturare lo sguardo di passanti e viaggiatori, restituendo un’altra immagine della città.
Tra i protagonisti la danzatrice e coreografa tedesca Susanne Linke con l’originale “Heisse Luft/ Aria Fritta” e alcune tra le più interessanti e affermate realtà italiane come il Balletto di Roma e il Balletto Teatro di Torino, Versilia Danza, Gruppo E-Motion, Artemis Danza, Ersilia Danza, DanceHausPiù, Fattoria Vittadini, Chiasma, Borderline Danza, Atacama, Movimento Danza, ASMED/ Balletto di Sardegna e Danza Estemporada. Sguardi sulle nuove avanguardie iberiche – la catalana Lali Ayguadé Company e il collettivo Led Silhouette, La Veronal di Marcos Morau, il danzatore e coreografo Iván Benito – e focus sulla giovane danza d’autore con le Serate Explò in collaborazione con il network Anticorpi XL e il progetto FINDER, accanto ai lavori di Sara Pischedda, Simona Perrella, Valeria Russo, Sara Sguotti e Teodora Castellucci/ Dewey Dell.
Il FIND 37 – acronimo che rimanda non casualmente al verbo inglese to find, “trovare” – abiterà anche il Teatro Moderno di Monserrato e il Teatro Civico di Sinnai , oltre allo Spazio Nymphaea di Quartu Sant’Elena che ospiterà le matinée per le scuole mentre gli appuntamenti del FIND Ragazzi inizieranno sabato 26 ottobre alle 20.30 al Teatro Si ‘e Boi di Selargius con il “Simposio del Silenzio” (produzione Zerogrammi) di e con Lupa Maimone per proseguire negli spazi de Sa Manifattura a Cagliari dal 13 al 20 novembre: mercoledì 13 novembre alle 18 le “Filastrocche in cielo, in terra e in mare” de La Botte e il Cilindro, poi martedì 19 novembre alle 18 “Schiaccianoci” di Cie Twain e infine la matinée mercoledì 20 novembre alle 11 con “La fantastica storia di Giannino e il gatto” dell’ASMED.
Ouverture on the road con la prima assoluta di “DanceLines” 2019 dell’eclettico coreografo, danzatore e attore Mario Coccetti (tra i fondatori della Compagnia della Quarta, all’attivo collaborazioni con registi come Graham Vick, Luigi Squarzina, Robert Carsen, Saverio Marconi e i Manetti Brothers) sotto le insegne dell’ASMED: OGGI (giovedì 24 ottobre) dalle 11 alle 13 e ancora nei giorni 30 ottobre e 8, 13, 21 e 23 novembre tra le 18 e le 20 sugli autobus del CTM per incontri ad arte e inedite visioni a disegnare nuovi tragitti emozionali, in un contatto diretto e ravvicinato con gli spettatori che spezza la routine del quotidiano.
S’intitola “Showindows” 2019 il progetto dell’ASMED pensato per “abitare” e animare le vetrine dei negozi del centro, affidato al coreografo, danzatore, costumista e scenografo Matteo Marchesi (dagli eventi site specific con Qui e Ora, al progetto coreografico exIT per Zebra Cultural Zoo, ai workshop e laboratori d’arte e movimento): nei giorni 24, 26 e 29 ottobre e 6, 15 e 20 novembre tra le 18 e le 20.30 (sabato 26 le performances inizieranno alle 17) danzatori e performers daranno vita a piccole azioni tra manichini, oggetti e tessuti, dietro le lucenti vetrate del centro storico di Cagliari, come “finestre” sulla folla in movimento in un muto dialogo che supera simbolicamente le barriere e i confini – in prima assoluta.
L’inaugurazione del FIND 37 è affidata a Susanne Linke con “Heisse Luft / Aria Fritta” – coproduzione di ASMED e BorderlineDanza in scena sabato 26 ottobre alle 21 all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari – dopo l’AperiDanza alle 20.30 – (con un’anteprima DOMANI (venerdì 25 ottobre) alle 20.30 al Teatro Moderno di Monserrato). Un’interessante progetto coregrafico nato dall’incontro tra l’artista tedesca e i due ensembles, in cui si intrecciano suggestioni mediterranee e riflessi del quotidiano, per raccontare la drammaticità dell’oggi senza rinunciare alla poesia e alla bellezza.
Il FIND 37 si traferisce a Sa Manifattura – domenica 27 ottobre dalle 19 – per un interessante trittico che si apre con “E se fossi…?” di e con Sara Pischedda (coproduzione ASMED e Zebra Cultural Zoo) sui ricordi d’infanzia e i sogni e le aspirazioni dei bambini ripensati in età adulta, per proseguire con due lavori di Andrea Costanzo Martini: “Intro” per il Balletto di Roma (Prove d’Autore XL – in collaborazione con Anticorpi), “un viaggio attraverso mille modi di essere corpo danzante, animale, delicato, esplosivo, sofisticato… ma soprattutto vivo” e “Balera” per il Balletto Teatro di Torino, una partitura per sei danzatori che mescola canoni e codici della danza classica e atmosfere dei balli di sala, tra ragione e istinto, eleganza e passione, fino “all’assurdo e all’ironia”.
Tra terra e cielo – giovedì 31 ottobre alle 18 al Bastione di Saint Remy per la prima nazionale di “Errata Natural” di Led Silhouette, coreografia creata e interpretata da Jon López e Martxel Rodriguez, sul significato simbolico della contrapposizione tra il nord e il sud del mondo, come luoghi rispettivamente dell’ordine e del caos, a fronte dell’unicità e della naturale armonia del pianeta e sulla possibilità di orientarsi e dunque reinventarsi – fuori dagli schemi.
Sempre giovedì 31 ottobre dalle 21 a Sa Manifattura va in scena “Present Continuous” di Salvo Lombardo per Chiasma, con Cesare Benedetti, Lucia Cammalleri, Daria Greco e lo stesso Lombardo sulle tracce di una serata in un music club, in una “negoziazione del ricordo” tra sequenze di movimenti, atteggiamenti, relazioni attinti a una “memoria condivisa” e riproposti in una sorta di “ready made” gestuale.
Omaggio a Maria Callas, indimenticabile soprano e incarnazione dell’arte – venerdì 1 novembre alle 21 a Sa Manifattura con “Callas” di Laura Corradi (Ersilia Danza) che disegna un affascinante ritratto della celebre cantante lirica, magnifica interprete di eroine come Carmen e Violetta, Mimì e Madama Butterfly, Lucia di Lammermoor prigioniera della sua follia e la sacerdotessa Norma. Sulle note di immortali capolavori della storia del melodramma, una sequenza immaginifica – interpretata da Marco Mantovani, Alberto Munarin, Carlotta Plebs e Midori Watanabe – per rivivere i momenti più significativi dell’esistenza spesso tragica delle protagoniste con la voce inconfondibile dell’artista – “unica e irripetibile, precisa, potente, drammatica. Come nessuna, quella voce aveva dell’irreale, perché andava oltre le potenzialità umane”.
Spazio alla nuova danza d’autore con la Serata Explò – Anticorpi XL sabato 2 novembre alle 21 a Sa Manifattura con “Sarajevo” di Gennaro Andrea Lauro – “un solo per non essere solo” sulla guerra senza nome in cui siamo immersi, anche in tempo di pace, in un clima di silenziosa allerta, tra ansia e paura, in attesa di un futuro migliore; “Ritornello” di Greta Francolini, che mette in relazione “The Disintegration Loops” di William Basinski e alcune canzoni pop per definire un “luogo oscuro”, un accadimento, un passaggio che influisce sul corpo, modificandone le dinamiche, come il ritornello che rende la danza “effimera” lontana da un’idea di “rappresentazione” e “Manbuhsa” di Pablo Girolami – in scena con Giacomo Todeschi – in cui la libertà del gioco di due ragazzini rimanda a un “esodo urbano” tra insicurezza e riscoperta di sé e al “corteggiamento animale” per esplorare nuove forme di movimento, trasferite sul corpo umano.
Voci di donna sabato 2 novembre alle 21.45 a Sa Manifattura per “Fiore di Loto” con Agnese Fois, Camilla Soru, Cristiana Camba, Daniela Vitellaro e Rachele Montis, per la regia di Senio G. B. Dattena, con coreografie di Sara Manca (produzione ASMED/Balletto di Sardegna). Sulle tracce di “Ferite a morte” di Serena Dandini lo spettacolo affronta il tema delicato e complesso della violenza di genere fino all’estremo del femminicidio, privilegiando una cifra ironica per mettere a nudo l’assurdità e insensatezza di comportamenti e situazioni, frutto di un’eredità culturale plurisecolare, che troppo spesso degenerano in tragedia, a causa dell’equivoco fatale di chi scambia il possesso per amore.
In prima nazionale domenica 3 novembre alle 21 a Sa Manifattura, “Materlucis” di e con Simona Perrella sceglie l’unità di misura della luce per definire “l’energia del corpo che decide con leggerezza e curiosità di superare il limite entro cui quotidianamente ricade”, alla ricerca di una ipotetica “equazione che risolva i contrasti che il corpo vive all’interno di sé”, per approdare a una “formula di coabitazione e di orbitazione” che sancisca la libertà d’azione in una compiuta armonia. “Where Else?” è l’interrogativo su cui ruota il solo di Marta Bellu per Versilia Danza – domenica 3 novembre alle 21.30 a Sa Manifattura dopo l’intervallo dell’AperiDanza: la tensione verso un luogo, o meglio “un’atmosfera” come stato primordiale in cui ha origine il processo di trasformazione. Il linguaggio della danza (ri)crea lo spazio e il corpo si relaziona agli eventi, abitando la forma, “trattiene una figura”. Il movimento suggerisce, o contiene una sua intima pulsione, e insieme il tentativo di articolare suoni di senso compiuto: “la parola è infatti materia vivente”.
FINF 37 riparte martedì 5 novembre alle 21 dall’Auditorium del Conservatorio – dopo l’AperiDanza – con “Apriti ai nostri baci” del Gruppo E-Motion con regia e coreografia di Francesca La Cava, drammaturgia di Guido Barbieri e musica e live electronics di Fabio Cifariello Ciardi: uno “studio sul concetto di muro” a partire dalla visione dell’artista Christian Boltanski. “Personnes” è il titolo di una sua opera, un immenso muro di ferro su cui si aprono centinaia di cassetti numerati, in ognuno dei quali son racchiuse le tracce di una vita, a simboleggiare il Novecento. Un’immagine che riflette la contraddizione tra la prima e la seconda metà del secolo, tra l’individuo come base della società e il consumismo e la cultura di massa, in cui il singolo si perde nella folla. “L’uomo massa diventa l’uomo atomo, la persona diventa nessuno, la convivenza solitudine”.“Apriti ai nostri baci” invita a riflettere sull’idea del muro – “dove ci si appoggia per piangere, per cercare le crepe da riparare o da allargare, semplicemente per superarlo, per curiosare, per capire da che lato stare”.
En plein air giovedì 7 novembre alle 18 al Bastione di Saint Remy “Underneath” di e con la danzatrice e coreografa Lali Ayguadé (all’attivo collaborazioni con Akram Khan, Roberto Olivan, Hofesh Shechter e Marcos Morau), in scena con Lisard Tranis. In prima nazionale un lavoro incentrato sullo smarrimento sulla caduta, quel precipitare senza più guida o punti di riferimento che fa riscoprire la luce e riporta all’essenzialità del movimento. Il salutare perdersi, privi di direzione, in cui prende forma una nuova, auspicabile semplicità.
Un duplice appuntamento venerdì 8 novembre dalle 21 a Sa Manifattura con “Hidden Track” di e con Valeria Russo e Lucas Delfino (coproduzione ASMED / E-Motion) sulla manipolazione delle notizie e sul controllo dei mezzi d’informazione, a partire dal libro di Marcello Foa su “Gli Stregoni della notizia”. In uno scenario che rimanda all’interfaccia “fisica” del web – sotto il peso di cavi che trasportano i dati nella rete – i due artisti danno corpo all’incubo delle fake news e dei poteri occulti che dominano il mondo mistificando i fatti e nascondendo le verità scomode. “Hidden Track” – spiegano gli autori – “esplora la coesistenza con un peso tanto più grande del proprio. Ne nasce una danza densa, bassa, estremamente fluida, ma lucida come se fosse sempre in allerta. Intimamente sempre in attesa di una catastrofe, un buco, o una fuga di notizie”.
“Matricola 0541” di e con Luigi Aruta (Borderline Danza) venerdì 8 novembre alle 21.30 a Sa Manifattura racconta lo stato d’animo degli studenti di fronte a un esame – analizzando e ricostruendo, sulla base di una ricerca sul campo, la grammatica dei corpi nei momenti di studio e durante la prova. “I contenuti e la danza sono espressione di una convergenza di fattori comuni, cognitivi e motori” su una condizione di stress in cui emergono “la frenesia, l’agitazione, il dondolio, il prurito, la sudorazione” e altre “strategie” di sopravvivenza non prive di umorismo.
Visioni d’autore e creazioni originali sabato 9 novembre alle 21 a Sa Manifattura con la Serata FINDER dedicata ai nuovi talenti e ai giovani artisti emergenti: da “Eva e la Mela” (DanceHaus/ Accademia Susanna Beltrami) – coreografia di Niyayesh Nahavandy interpretata da Marco Labellarte, su una femminilità sfuggente: una donna in fuga dal “senso di colpa” derivante dall’episodio biblico di Adamo ed Eva, fino a ricercare in un alter ego maschile le sue parti mancanti, in una dimensione onirica; a “Transitus”, progetto coreografico di e con Maria Elena Curzi, Eleonora Galante, Marco Lattuchelli, Marella Vitucci (Accademia Nazionale di Roma – Corso di Composizione della danza tenuto dalla prof.ssa Carla Marignetti, con il contributo del Progetto Individuale seguito dalla pro.ssa Elisabet Sjostrom): “in un tempo in transito, i corpi in movimento rivelano ed evocano panorami antropici, come una pellicola che scorre, attraversando diversi immaginari”.
Spazio anche a “Ophelia” di e con Ludovica Di Santo ispirata all’eroina shakespeariana, abbandonata dal padre e dal fratello, assassinato l’uno e l’altro partito per la guerra, ma colma di un amore immenso e puro che, non ricambiato, la farà precipitare nell’abisso della follia.
E infine EduDance – il progetto realizzato in collaborazione con l’École de Danse Contemporaine de Paris – che vede protagonisti gli studenti del Liceo Artistico “Giuseppe Brotzu” di Quartu Sant’Elena, impegnati sotto la guida della pittrice Marina Cuccus nella costruzione di uno spettacolo – dal soggetto allo storyboard, dalla definizione dei personaggi alla realizzazione di scene e costumi – partendo da questioni esistenziali e temi sociali per arrivare a una performance artistica – sotto i riflellori la danzatrice e coreografa Giorgia Anselmi (École de Danse Contemporaine de Paris) in prima nazionale al FIND 37.
Riflettori puntati – martedì 12 novembre alle 21 a Sa Manifattura – su Sara Sguotti in “Space Oddity” – una performance che “ nasce per il pubblico”, fatta di puro movimento e ispirata all’ambiente, in costante relazione con lo spazio, il tempo e le persone” per dar vita a” connessioni invisibili che vivono soltanto dell’immaginazione dell’ io”. Giselda Ranieri presenta “T.I.N.A. (There is no alternative)”, un lavoro in cui voce, gesto e movimento compongono una partitura ritmico-musicale, in una sorta di “dialogo giocato sul filo tra reale e visionario, un confronto tra personale e sociale con sconfinamenti ironici e onirici”, il ritratto intrigante e decisamente contemporaneao di “una donna che prova a districarsi tra mille puntini di sospensione ansiogena” (produzione ALDES)
“Muta_Forme” è invece la coreografia di Livia Lepri – Danza Estemporada pensata come “aggregazione” di pensieri, ricordi, evocazioni della mente, in un ideale collegamento tra la dimensione astratta e concreta, in un corto circuito tra le sinapsi del cervello e l’eco di parole e ragionamenti, trasformati in azione e suono, per libere associazioni e analogie.
La teoria dell’evoluzione e della selezione naturale in “Galápago” di e con Iván Benito – giovedì 14 novembre alle 18 al Bastione di Saint Remy, un solo acrobatico che fonde danza contemporanea e cultura di strada, quasi a sintetizzare il percorso dell’artista. Esordi da autodidatta, tra parkour e capoeira, fino alla scoperta del nouveau cirque e infine della danza, nel tentativo di superare i propri limiti e varcare nuovi confini alla ricerca di un proprio linguaggio. Il danzatore e coreografo sbarca nell’Isola con “Galápago” (primo premio al Concorso coreografico internazionale Burgos-New York): “Cerco. Corro. Salto. Mi nascondo. La natura è in costante lotta per la sopravvivenza” – scrive nelle note: “La capacità di adattarsi al nostro ambiente è ciò che ci tiene in vita”.
Serata monografica – sabato 16 novembre dalle 21 a Sa Manifattura con la prima nazionale di “Short Cuts” de La Veronal diretta dal coreografo Marcos Morau che firma, insieme ai danzatori e con la collaborazione drammaturgica di Pablo Gisbert, El Conde de Torrefiel, Roberto Fratini e Celso Giménez, i quattro pezzi che rappresentano una sintesi della cifra espressiva della compagnia spagnola. Sotto i riflettori Núria Navarra, Lorena Nogal, Manuel Rodríguez, Marina Rodríguez, Sau-Ching Wong, per una significativa antologia che comprende “Siena”, in un gioco di rifrazioni tra arte e vita, l’idea del corpo e lo sguardo sull’umanità; “Voronia” sulla geografia segreta della Terra, fino alla grotta più profonda, da cui inizia una narrazione sull’origine del Male; “Bologna-Pasolini”, un omaggio allo scrittore, cineasta e poeta, alla sua poetica e al suo mondo, in un affresco crudele e insieme lirico della società, dopo la sua morte atroce, che ci rende insieme “vittime e carnefici”, e “Kova – Strumenti Geografici” in cui si fondono i codici creativi elaborati dalla compagnia per definire sequenze di movimento all’interno di una performance.
Un nuovo trittico per Sa Manifattura domenica 17 novembre dalle 20 – dopo l’ AperiDanza – con “Diagonals and Other Love Stories” di Kate McDowell e Maria Giulia Serantoni (produzione Fattoria Vittadini) sulla linea che taglia lo spazio, intesa sia come concetto geometrico e elemento estetico che come metafora di “una condizione esistenziale: instabile, inclinata, ‘non-dritta’ e ‘che sta per cadere’” e due lavori di Artemis Danza: “Stanislavskij_ep.1” e “Omaggio a Pina”.
Si ispira al famoso “metodo” creato dall’attore e regista russo “Stanislavskij_ep.1” di Teresa Morisano (ore 21.30), il primo di cinque episodi incentrati su altrettanti personaggi coinvolti nella fase di creazione e poi interpretati dall’artista attraverso la memoria emotiva, sulle tracce de “Il lavoro dell’attore su stesso”, utilizzando “il corpo come strumento e la danza come parole”.
“Omaggio a Pina” (ore 21.45) è un viaggio nella storia della danza, con le immagini del film documentario “Un secolo di danza” scritto e realizzato dalla critica di danza Sonia Schoonejeans, collaboratrice di Ballet2000/BallettoOggi e del canale culturale Arté e gli inserti danzati con le coreografie di Monica Casadei. Fulminee “incursioni” che segnano una “creativa frattura” tra i fotogrammi che raccontano la vita e l’arte della coreografa-simbolo del tanz-theater – dalla formazione alla fondazione della compagnia di Wuppertal, al metodo di lavoro alla sua poetica – rappresentata da capolavori come “Cafè Muller”, “Blaubart”, “Kontakthof” e “Viktor”.
Focus sulla “solitudine del pastore” con “Deriva Traversa” – ammaliante e enigmatica performance di Teodora Castellucci / Dewey Dell con musiche di Demetrio Castellucci, in programma giovedì 21 novembre alle 18 al Bastione di Saint Remy: un’indagine sulla dimensione del silenzio, dove nascono i pensieri, mentre la cura degli animali diventa l’unica possibilità di astrazione dal sé. “Quando i pastori cantano, per intonarsi imitano il vento o il belato della pecora o della mucca. E attraverso la poesia cantata trasmettono una storia passata, tramandando la cultura in modo orale generazione dopo generazione” – si legge nelle note. “La storia che i pastori poeti cantano si potrebbe intendere come un tentativo di decifrazione dell’invisibile, che avviene attraverso una discesa nel sé, una geografia del soprannaturale”.
Autoritratto d’artista – venerdì 22 ottobre alle 21 nella al Teatro Civico di Sinnai con “Self-Portrait in Yellow Shades” di e con Irene Fiordilino per Movimento Danza: una personale riflessione sul rapporto con la propria immagine e con il corpo, sul desiderio di proiettarsi fuori dai propri confini fisici e psichici, di reinventarsi come autori di sé. “Danzare il proprio autoritratto è manifestare la propria identità fugace nell’atto stesso della sua trasformazione, nel tempo e nello spazio: unica testimonianza, una traccia in giallo”.
Indaga la dimensione duale e i conflitti nella relazione uomo-donna “Tu, Mia” di Atacama venerdì 22 ottobre alle 21.15 a Sinnai: sotto i riflettori Patrizia Cavola e Ivan Truol, che firmano concept, coreografia e regia dello spettacolo ispirato alle contraddizioni della mente e del cuore, dalle regole dell’attrazione alla crudeltà della gelosia. La pièce descrive l’inizio e la fine (troppo spesso tragica) di un amore, quel desiderio di un’unione perfetta, in una fusione totale, che significa quasi perdere i confini della propria identità fino al doloroso travisamento dell’idea del “possesso” e dei giochi di potere, per cui l’idillio si trasforma in un incubo, la vita a due in una prigione. Il linguaggio della danza per raccontare l’insinuarsi della violenza, in un drammatico crescendo che conduce all’annientamento, fino al delitto: si arriva a “uccidere l’amore nel colpire l’altro, uccidere se stessi nell’assassinio dell’altro”.
L’origine del mondo in “Syn” di Vittoria Franchina, Michela Priuli e Elena Valdetara (alias Dueditre – produzione DanceHausPiù)– in cartellone sabato 23 novembre alle 21 a Sa Manifattura: una favola antica sull’uovo d’argento, figlio della Notte e del Vento, da cui nacque Protogonos, “il generato per primo”. Un racconto suggestivo in cui “il primigenio svela progressivamente le proprie fattezze, rischiarato dalla tenue luce che lo circonda… pronto a scoprire le sue infinite possibilità d’essere”. Finché, al termine di un onirico viaggio in cui emergono tutte le sfaccettature del suo animo, “si separa dall’universo in cui era sospeso e si appropria del mondo reale, raggiungendo la sua effettività, rivelandosi finalmente uomo”.
In anteprima nazionale – sabato 23 novembre alle 21.30 a Sa Manifattura “BMen”(produzione ASMED / Balletto di Sardegna) con coreografia e regia di Guido Tuveri, uno spettacolo pensato e costruito sulle peculiarità degli interpreti – Alessandro Piuzzo e Daniele Sciarrone. Uno sguardo sull’universo maschile tra forza e debolezza, pregi e difetti, caratteristiche e bisogni individuali e senso di appartenenza a un’identità condivisa. “Una riflessione che parte dall’orgoglio della condizione di sesso dominante, esplora il luogo comune e arriva a dei momenti comici, a volte volutamente grotteschi”: “BMen” offre una serie di ritratti al maschile, con una commistione e contaminazione di linguaggi e stili differenti, in chiave spesso (auto)ironica per superare stereotipi e pregiudizi e immaginare gli uomini (e le donne) di domani.
Suggellerà l’edizione numero trentasette del FIND domenica 24 novembre dalle 20 a Sa Manifattura – dopo l’ultimo AperiDanza – “Young Blood” di Arnau Pérez de la Fuente, con Maddi Ruiz De Loizaga, Francisco Martínez e lo stesso Arnau Pérez che indaga su “Cosa significa essere giovani?” – uno spettacolo dedicato alle nuove generazioni, la cui creatività e la capacità di sviluppare nuovi percorsi, insieme all’energia e all’entusiasmo trovano ostacoli quasi insormontabili nella società contemporanea. Sulla ribellione a questa condizione e la volontà di affermazione di sé prende forma una pièce caratterizzata da un forte dinamismo, in cui si intrecciano i codici della danza e il linguaggio ironico e graffiante dell’hip hop.
Il Teatro Moderno di Monserrato ospiterà una vera e propria rassegna con cinque spettacoli: dopo l’anteprima di “Heisse Luft/ Aria Fritta” di Susanne Linke (venerdì 25 ottobre alle 20.30), mercoledì 30 ottobre alle 21 sarà la volta di “Fiore di Loto” di ASMED (doppia replica con matinée alle 11), domenica 3 novembre alle 19 Ersilia Danza con “Callas”, domenica 10 novembre alle 19 Estemporada con “Interferenze 1.0” e infine venerdì 15 novembre alle 21 la prima nazionale – dopo il debutto e la tournée all’estero – di “Mammai Manna” di Gianluca Medas e Cristina Locci, coproduzione Figli d’Arte Medas/ASMED.
Fra i tanti eventi collaterali l’originale APERIDANZA del FIND, un intervento danzato e musicato da Silvia Bandini e Marco Caredda, con la partecipazione dei musicisti Michele Uccheddu e Stefano Serra e degli studenti di musica del LAC, che accompagna un aperitivo offerto al pubblico nelle serate del 26 ottobre, 3, 5, 16 e 24 novembre.
Il FIND 37 / XXXVII Festival Internazionale Nuova Danza è organizzato da Maya Inc con la direzione artistica di Cristiana Camba, con il patrocinio e il stegno del MiBACT, della Regione Sardegna (Assessorati alla Cultura e al Turismo) e del Comune di Cagliari, con il contributo della Fondazione di Sardegna e con preziose sinergie e collaborazioni con compagnie e associazioni, enti pubblici e privati, con il CTM di Cagliari e con il Consorzio Cagliari Centro Storico.
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