Fiera di Grottaferrata __UNA FIERA CHE GUARDA AL FUTURO
UNA FIERA CHE GUARDA AL FUTURO: COMUNI, REGIONE E GOVERNO PUNTANO SU SCIENZA E INNOVAZIONE PER IL RILANCIO DEL TERRITORIO
Il taglio del nastro della 419esima edizione della Fiera di Grottaferrata ______________________________________________________________________________________
Una fiera che guarda al futuro. L’edizione 419 della Fiera di Grottaferrata si all’insegna dell’innovazione, tema centrale scelto dall’Amministrazione comunale per dare alla kermesse più tradizionale e antica dei Castelli Romani, l’impronta di una veste rinnovata, della svolta che il sindaco Luciano Andreotti intende dare all’evento.
Il taglio del nastro, preceduto da un corteo con alcuni figuranti in costumi tradizionali, rappresentanti delle associazioni cittadine, ha visto gli interventi del sindaco Luciano Andreotti, del viceministro alla Pubblica Istruzione, Ricerca e Università, Lorenzo Fioramonti e la benedizione del vescovo di Frascati, Raffaello Martinelli.
Presenti numerosi assessori e consiglieri comunali di Grottaferrata, oltre a vari sindaci dei comuni limitrofi e di alcune delle città gemellate, come Grottaferrata, con Betlemme, alti rappresentanti di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia tutti salutati e ringraziati dal primo cittadino grottaferratese in apertura del suo intervento.
IL SINDACO ANDREOTTI: “IMPRESCINDIBILE IL RILANCIO DELLA FIERA: PARTIAMO DALL’INNOVAZIONE” – “E’ il secondo anno di Fiera per la nostra Amministrazione comunale e la 419esima fiera per la nostra città” ha esordito Andreotti.
“Un momento di festa e di unione che tale dovrà restare, pur nella volontà e nella coscienza di tutti circa la svolta storica necessaria all’evento, intento dichiarato dalla nostra Amministrazione per rivitalizzare e rilanciare la Fiera nazionale di Grottaferrata”.
“Un evento – ha detto ancora il primo cittadino – che nell’ultimo decennio ha manifestato carenze organizzative, strutturali e progettuali di cui noi grottaferratesi non siamo soddisfatti, io in primis, in qualità di sindaco. Le criticità le conosciamo: carenze della struttura organizzativa comunale, fondi che non ci sono, finanziamenti pubblici che stentano ad arrivare. Quello del rilancio della Fiera nazionale di Grottaferrata, imprescindibile evento per rivitalizzare le attività commerciali, enogastronomiche, turistiche e culturali della nostra città, richiede un tempo lungo e un progetto credibile con temi nuovi e con la riproposizione di quelli storici adeguatamente rivisitati.
Non è pensabile, infatti, nell’era della globalizzazione, che il nostro evento rimanga isolato a sé, nonostante la sua lunga storia e, in realtà, proprio facendo leva su di essa”.
“Credo, in tal senso – ha proseguito Andreotti – che un argomento importante da inserire nella nostra Fiera sia proprio quello dell’innovazione, vera grande novità dell’edizione di quest’anno che vede la partecipazione come attori di rilievo nella realizzazione degli eventi di punta, ad esempio, nelle mattinate con le scuole, il Cnr e il Dipartimento Fusione e Tecnologia per la Sicurezza Nucleare di Enea. Grottaferrata, infatti, si trova molto vicino a centri di ricerca di prestigio internazionale, all’Università di Tor Vergata e a imprese ad alta tecnologia. Noi, come città, ci dobbiamo candidare a portare e promuovere questo settore all’interno dell’evento Fiera anche grazie alla partecipazione di numerose, varie e interessanti startup in vari ambiti ma in primo luogo in quello dell’innovazione tecnologica. Quest’ anno abbiamo manifestato, dunque, in maniera sostanziale la volontà di abbracciare tale opportunità aderendo anche al tavolo istituzionale promosso dal Miur, nella persona del Viceministro Lorenzo Fioramonti, momento rappresentativo di tutte le realtà scientifiche legate alla ricerca. Dal tavolo istituzionale si è passati a elaborare un protocollo di intesa con tutti i soggetti interessati, tra i quali il Comune di Grottaferrata è protagonista. Di seguito si è passati al progetto Science Economy, un piano per il benessere, l’innovazione e la crescita sostenibile, l’integrazione tra territori urbani, università e centri di ricerca. Questo dovrà essere la Fiera” ha concluso il sindaco. “Questo dovrà essere la Grottaferrata del futuro: veicolo privilegiato di identità e immaginazione per l’avvenire dell’intera comunità”.
FIORAMONTI: TRASFORMARE LA SCIENZA IN VOLANO PER L’ECONOMIA DEL TERRITORIO – Su concetti simili si è sciolto l’intervento del viceministro Fioramonti, da un anno cittadino di Grottaferrata: ”Qui ai Castelli Romani viviamo in una zona d’Italia con grandissime risorse sottoutilizzate. Eccellenze non solo in ambito enogastronomico ma ad esempio archeologico senza paragoni in giro per l’Europa e il paradosso che qui come nei municipi VI e VII di Roma abbiamo al tempo stesso più premi nobel e un livello di degrado inaccettabile. Abbiamo Tor Vergata, uno dei poli universitari più grande d’Europa e il numero più basso di laureati di tutta la città, una via dedicata a Enrico Fermi e una dispersione scolastica come non esiste nel resto della città di Roma. Per questo abbiamo maturato l’idea di trasformare il contributo della cultura e della scienza di questo territorio per riuscire a creare imprese, posti di lavoro per una rivoluzione economica del territorio. Un’ idea che per tali ragioni abbiamo chiamato l’Economia della Scienza”.
Il viceministro ha quindi sottolineato il rinnovato contatto a favore dello sviluppo del territorio e delle possibilità per i cittadini che potrà nascere dal confronto sul tavolo governativo che vede tra i protagonisti oltre ai comuni di Roma, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio Marino, la Regione Lazio, anche tutti gli enti di ricerca: Cnr, Enea, Agenzia aerospaziale, Istituto di Fisica nucleare “realtà che ricevono miliardi di euro l’anno per fare scienza e attività sul territorio”. La scommessa rilanciata dal viceministro è quella di creare, attraverso il confronto “miglior mobilità tra i comuni, miglior coordinamento, favorire l’attività imprenditoriale locale anche attraverso un investimento del governo sulla scienza di Roma. Abbiamo potenzialità enormi che possono essere valorizzate non solo a fini culturali ma economici. In tal senso credo che entro la fine dell’anno si potranno vedere già risultati”.
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