Festa della Donna all’insegna della persecuzione etnica
“Nancy, la tata di mio figlio, e altre donne straniere si sono incontrate ieri sera per una festa fra amiche. Improvvisamente si è presentato alla loro porta un contingente di dieci carabinieri: è stato un vero e proprio rastrellamento della gestapo, con gli immigrati al posto degli ebrei” Roma, 8 marzo 2010. L’amica Rosa di Roma invia la testimonianza di una retata anti-migranti verificatasi nella capitale ieri sera. Sono scene di cui non si scrive e non si parla, notizie di eventi che si ripetono tutti i giorni, da nord a sud, ma che sono rigorosamente filtrate dai quotidiani (di destra e sinistra, ormai che differenza fa, se si eccettua la corrente “berlusconista” e quella “antiberlusconista”?) e dai network.
“Cari amici, in questo giorno di festa della donna, voglio portarvi una piccola grande testimonianza, ulteriore, del clima di questo momento. Leggetela attentamente, non la sentirete riferire dai giornali. Ieri sera, dopo le nove, ad una festa privata di immigrati in un locale, un contingente di dieci carabinieri ha fatto letteralmente, irruzione (probabilmente in seguito a delazione di un “vicino”, ndr) nell’abitazione. I carabinieri hanno chiesto i passaporti e i permessi di soggiorno (tra l’altro la tata di mio figlio, che partecipava alla festa, se li era dimenticati), hanno diviso le persone tra quelli che l’avevano e quelli che non l’avevano. Hanno ‘scortato’ le persone fuori, una per una, decidendo di credere o non credere a loro esclusivo arbitrio a chi diceva di avere i documenti e di averli dimenticati (per fortuna, a Nancy, la tata di mio figlio, hanno creduto).
Un vero e proprio rastrellamento della gestapo, con gli immigrati al posto degli ebrei. Io, a sentir questo , mi sono sentita male, ma proprio male. E non aggiungo niente altro, i fatti parlano più delle parole. Rosa”.
Nella foto, banderuola con la sagoma di Mary Poppins, la tata con la valigia sempre pronta. In ben altro clima, anche da noi migliaia di governanti straniere rischiano ogni giorno la detenzione nei Cie (lager per migranti) e disumani viaggi di deportazione.
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