Ferragosto fra le bellezze d’Italia
Il quotidiano la Repubblica on-line, per questa estate regala ai lettori una galleria dei luoghi di vacanza italiani costruita dagli scatti dei lettori stessi. Se ne ricavano molte impressioni positive: la Penisola è bella, banalmente oppure no, gli italiani amano l’estate al mare più di quella in montagna, amano però allo stesso modo i piccoli borghi marinari o montani che conservano l’idea che abbiamo tutti in mente del paesello, contrapposto alle metropoli comode (?) ma stancanti. Metropoli a modo loro, o a modo nostro per l’appunto, spesso avare di servizi e prodighe di tempi lunghi per fare qualsiasi cosa dalla burocrazia al raggiungere gli altri per un appuntamento di lavoro o di svago (attività nelle quali è difficile possa sostituirci il web). Spesso gli scatti sono fatti dall’alto, segno di quanto in questo periodo dell’anno, quasi Ferragosto, occorra allontanarsi “via dalla pazza folla” per riuscire a godere del posto in cui si sta. Alcuni scatti arrivano anche da chi non va in vacanza ma in vacanza ci ‘vive’ perché si trova ad abitare in un ameno borgo marinaro o vicino ad un altipiano o ad un bel monte. Le foto, amaramente, non volendolo fare di sicuro (?) perché nate per un’occasione celebrativa, denunciano anche un mare non sempre pulito (con a galla schiume e plastiche che si mostrano sfacciate); la costa erosa forse in maniera irrimediabile (si perdono chilometri di spiagge l’anno); lo stato di borghi che qualche volta vengono riaperti ‘per ferie’, nel senso che non sono più abitati in maniera stabile e lo si nota dalle povere piante annuali messe in vaso per fare bella mostra quando serve e da piccoli angoli d’abbandono a cui fanno da contraltare, sempre, le bellezze naturali. Faraglioni, scogli, tramonti, cime, prati fioriti, come quello con i magnifici papaveri rossi sulla piana di Castelluccio, mentre il povero paese distrutto si vede sullo sfondo (e per le sue sorti poco è cambiato da quel 30 ottobre 2016 nel quale un altro terremoto ridusse in macerie quel che era rimasto in piedi dal sisma precedente). Fra le foto quella di un’onda gagliarda, che molla una schiaffo potente alla scogliera, così per ristabilire i termini d’un rapporto conflittuale fra l’ambiente e l’attività umana. L’Italia resta bella solo che, sentendo il peso degli anni, ha bisogno di cure: fotografare è un modo per raccontare l’armonia, spesso nel nostro Paese creata dalla natura a stretto contatto col lavoro umano e, d’altro canto, le difficoltà per mantenerla dove venga a mancare il rapporto con essa, la cura del quotidiano, le politiche adeguate al riguardo… (Serena Grizi) Il Parco del Cilento e del Vallo di Diano – immagine web
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