Favelas alle strette
Alla fine del 2010 circa, il 30% delle favelas carioca saranno occupate dalla polizia militare con l’unità UPPS (Policiais pacificadora), che ha già iniziato il programma nella comunità di Pavào e Cantagalo in Copacabana, Rjo de Janeiro, dominate dai trafficanti di droga. Secondo il segretario della Sicurezza Pubblica Josè Mariano Beltrame, questa è una proposta che non deve fermarsi. “Avremo un gran numero di persone che beneficeranno di questo alla fine dell’anno, per aiutare chi soffre e vive nella logica del territorio imposto dai fucili”. Saranno designati circa 3.500 poliziotti e scelti soprattutto tra le nuove reclute, ricevendo un salario minimo mensile di 350 euro. La strategia d’occupazione permanente delle comunità dominate dal crimine organizzato, è parte della politica d’integrazione delle favelas dove vivono circa un milione di persone, per mezzo delle Opere PAC (Programma di Accelerazioni di Crescita), con l’offerta d’infrastrutture, di sanamento basico, d’illuminazione pubblica, dell’apertura di nuove strade e delle costruzioni di nuove abitazioni. L’operazione nelle due favelas suindicate impiega trecento militari del BOPE (Battaglione Operazioni speciali). Durante l’ultima azione, i poliziotti hanno avuto scontri a fuoco con i trafficanti di droga, due morti e un ferito è stato il risultato. Già cinque comunità usufruiscono del programma seguito: Batan e Cidade de Deus nella zona ovest di Rjo e os Morros (montagna) di santa Marta, Babilònia e Chapèu Mangueira nella zona sud.
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