FATTORI Capolavori e aperture sul ‘900
Dal 28 ottobre in libreria e online
FATTORI
Capolavori e aperture sul ‘900
Il catalogo della mostra in programma dal 14 ottobre 2021 al 20 marzo 2022
presso la GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
A cura di
Virginia Bertone e Silvestra Bietoletti
Edito da 24 ORE Cultura
Dal 28 ottobre è disponibile in libreria e online il catalogo edito da 24 ORE Cultura della mostra “Fattori. Capolavori e aperture sul ’900”, in programma dal 14 ottobre 2021 al 20 marzo 2022 alla GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Il volume si prefigge di rendere nuovamente vivo l’interesse per l’attività e l’opera di Giovanni Fattori attraverso la presentazione di un cospicuo numero di dipinti provenienti dalle più prestigiose collezioni pubbliche e private italiane.
A cura di Virginia Bertone, conservatrice e responsabile delle Collezioni della GAM di Torino, e Silvestra Bietoletti, storica dell’arte, il catalogo alterna le opere di Giovanni Fattori agli interventi saggistici di storici dell’arte relativi alla sua biografia, al suo rapporto con le Accademie, alla sua partecipazione alle grandi mostre storiche e alla grande fortuna della sua arte, presentando così un’immagine a tutto tondo di quello che è uno tra i maestri assoluti dell’Ottocento italiano.
Giovanni Fattori seppe infatti interpretare in modo originale e innovativo tanto i temi delle grandi battaglie risorgimentali quanto i soggetti legati alla vita dei campi e al paesaggio rurale a cui riuscì a infondere, analogamente ai ritratti, nuova dignità e solennità.
Nato a Livorno nel 1825 in una famiglia di origine pistoiese di modesta agiatezza, Giovanni Fattori rivela ben presto un grande talento per il disegno e a vent’anni si trasferisce a Firenze, venendo subito ammesso alla Scuola del Nudo. A causa di una malattia della moglie è costretto a lasciare Firenze e tornare a Livorno, dove trasforma il suo soggiorno in occasione preziosa di studi sul ritratto e il paesaggio che lo circonda.
Già in vita non manca il successo: oltre a diversi incarichi accademici e acquisti delle sue opere da parte di prestigiosi musei nazionali, tutta la sua vita è costellata da numerose partecipazioni alle Esposizioni Nazionali e Universali – Parma, Napoli, Parigi, Torino, di nuovo Parigi. Sempre caratterizzato da una innovativa ricerca tecnica e formale, dal 1883 Fattori inizia a dedicarsi con continuità all’incisione.
Il catalogo, che presenta oltre 60 capolavori dell’artista livornese, tra cui tele di grande formato, preziose tavolette e una selezione di acqueforti, si articola in nove sezioni e copre un ampio arco cronologico che dal 1854 giunge al 1894, ricoprendo e documentando così ogni fase della sua ricerca.
Dalla sperimentazione macchiaiola e dalle opere capitali degli anni Sessanta e Settanta, fino alle tele dell’età matura, che ne rivelano lo sguardo acuto e innovatore, capace di aperture sull’imminente ’900 e allo stesso tempo sempre universale: «La pittura di Giovanni Fattori si ricongiunge strettamente al nostro grande passato […] che si compendia nei nomi di Giotto, di Masaccio, di Paolo Uccello, di Piero della Francesca. La sua pittura è principio e legge della realtà contemplata, mezzo unico universale per esprimere attraverso i più umili oggetti della natura i più umani sentimenti e le più profonde emozioni.» (Oscar Ghiglia, 1913).
La selezione delle opere visibili nel catalogo risponde a un duplice criterio, spiega Maurizio Cibrario, presidente della Fondazione Torino Musei: «l’alta qualità e il prestigio delle provenienze da un lato e dall’altro la capacità di rappresentare temi e soggetti che permettono di ripercorrere i momenti salienti della ricerca di Fattori. Ciò permette di costruire un percorso coerente e compatto, che dagli esiti più impegnati sul fronte della pittura di macchia conduce, attraverso la varietà dei soggetti militari, dei ritratti e dei temi dei campi, ai soggetti più introspettivi legati ai paesaggi maremmani.»
A concludere il percorso sono alcune opere emblematiche di allievi di Fattori e di artisti influenzati dalla suggestione della sua pittura – Plinio Nomellini, Oscar Ghiglia, Amedeo Modigliani, Lorenzo Viani, Carlo Carrà, Giorgio Morandi – a testimonianza della lezione che il maestro livornese seppe stimolare nella pittura italiana del Novecento, contribuendo in modo decisivo al suo sviluppo.
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