Fantauzzi, a Colleferro trenta anni di denuncie inascoltate
operativo ecologico dei Carabinieri di Roma sulle irregolarità degli impianti di Colleferro. Gli abitanti avrebbero per anni respirato fumi tossici grazie alla complicità dell’ufficio informatico di Gaia spa, l’azienda pubblica che si occupa della gestione dei rifiuti in oltre venti comuni della provincia di Roma e Frosinone. La società aveva creato un meccanismo che oscurava lo schermo del terminale per il monitoraggio delle emissioni quando queste supera
vano i limiti di legge. Le irregolarità erano state in realtà già segnalate da un operaio dello stabilimento, la cui onestà lavorativa pare sia stata premiata con l’immediato licenziamento da parte del responsabile dei termocombustori Stefania Brida. “La vicenda conferma – continua Fantauzzi – che le persone deputate a far rispettare la tutela del lavoro del singolo nonché i diritti ecologici della collettività, sono i primi ad andare contro i cittadini creando un duplice danno. Economico, perché chi è pagato dal cittadino in realtà non lo tutela, e morale, perché lo stesso non sa più a chi rivolgersi per far valere i suoi diritti”. “Affinché vicende simili a quella di Colleferro non rimangano inascoltate – conclude il responsabile – l’Italia dei Diritti auspica che vengano finalmente monitorate tutte le denuncie simili fatte in questi anni”.
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