Fallimento internazionale
Siria: tre anni di guerra civile, 9 milioni di persone costrette a lasciare le proprie case (circa il 40% dell’intera popolazione); quasi 7 milioni sopravvivono in condizioni precarie all’interno dello stato siriano. Molti, sopratutto bambini stanno morendo per fame e per malattie curabilissime perché non arrivano gli aiuti umanitari. Come mai?
In una guerra di tutti contro tutti è difficile poter attraversare in sicurezza il paese con una carovana di camion, ammesso che si trovi il carburante! I numeri non sono finiti, purtroppo: 3 milioni sono fuggiti nei paesi vicini, Egitto, Iraq, Giordania, Libano – dove sono già il 25% della popolazione – e Turchia. Paesi che stanno vivendo, peraltro, un periodo di instabilità politica ed economica e che mancano delle infrastrutture necessarie. L’Europa, o meglio solo 10 paesi europei ne hanno accolti complessivamente 12mila!
«Se ci fosse una nave con più di 2 mila bambini che rischia di affondare, tutto il mondo starebbe con il fiato sospeso. Invece non c’è nessun interesse per i più di 2 mila bambini profughi siriani che rischiano di morire per malnutrizione» sono le amare parole di Zerual Azzedine, responsabile sanitario dell’Unicef, parlando della drammatica situazione dei minorenni siriani che stanno morendo di fame nei campi profughi in Libano.
In Europa ci siamo preoccupati di istituire i giorni della memoria, del ricordo, la giornata internazionale dei diritti del fanciullo …. e catastrofi umanitarie come questa della Siria, quando la celebreremo? Quando il popolo siriano non esiterà più perché intere generazioni stanno scomparendo, in modo assurdo, dietro casa nostra?
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