Facciamo un videogioco, di Ivan Venturi
Un programmatore di videogames, pubblica un racconto per ragazzi illustrato. Vi allega un CD con un authoring system, che fa aumentare il prezzo del libro, e guida i giovani lettori alla costruzione di un videogioco fai da te. Ma quello di Venturi è un progetto educativo nato per avvicinare i giovanissimi (9-14 anni) al mondo dei linguaggi-macchina nascosti dietro le interfacce grafiche attuali, divenute così intuitive per i cyberkids di nuova generazione. Dal punto di vista dell’apprendimento, il progetto può essere considerato almeno come un piacevole spunto. L’idea non è nuova se si tiene conto dei gadgets venduti insieme alle riviste d’informatica e videogiochi per appassionati. Ma “Facciamo un videogioco” narra la storia di Roberto, di 11 anni, che, lasciata la sua casa di montagna, arriva in città e viene introdotto al fantastico mondo dei videogiochi dalla sua insegnante di educazione tecnica, alla scuola media. Finalmente, grazie alla tecnologia, tutti i personaggi creati dalla sua fantasia possono prendere corpo e permettergli d’imparare, divertendosi coi suoi amici. L’ispirazione autobiografica dell’autore, informatico, imprenditore e dirigente della Koala Games, è evidente. La storia e il videogioco possono essere entrambi uno stimolo per l’intelligenza. L’iniziativa gioca sul filo dell’emozione e dell’identificazione e inaugura la prima collana della GradoZero, neonata casa editrice per ragazzi. Per leggere liberamente alcune parti del testo: http://www.koalagames.eu/exchange/Facciamo_un_videogioco_estratto_lungo.pdf
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