Europa Verde Velletri
Tra poche settimane, a Velletri come in altri 600 comuni d’Italia, si completerà un ciclo elettorale ravvicinato con la terza consultazione in meno di otto mesi. Votazioni diverse, per numeri, riferimenti territoriali e livelli di rappresentatività, tuttavia, molto chiare e ben connotate sul piano politico. Da una parte la coesione del campo conservatore, radicalizzato a destra, che ben nasconde le frizioni interne, dall’altra un campo genericamente progressista, frastagliato e contrapposto al suo interno, che non riesce a dare rappresentanza efficace e maggioritaria a un sentimento che pure è diffuso e maggioritario nella società italiana. A ciò si aggiunge un crescente clima di disaffezione ben testimoniato dal livello di astensionismo, che ad esempio a Velletri ha superato il 60%.
In questo contesto, anche nella nostra Città, occorre collocare qualsiasi iniziativa politica progressista, se si auspica un’inversione di tendenza, per immaginare futuribili e diversi scenari. Fino ad ora è evidente che tranne flebili segnali l’appuntamento del 14-15 maggio sembra non aver ancora messo in campo tutte le energie potenziali e sinergiche.
Europa Verde Velletri è certamente in questa partita e intende promuovere un percorso chiaro che parta dai valori comuni e da un programma condiviso e innovativo, soprattutto per la parte riguardante l’ambiente, la difesa del territorio e le energie rinnovabili come presìdi imprescindibili per migliorare la qualità della vita -obbiettivo primario- dei nostri concittadini.
Tenendo conto dei risultati raggiunti, ma anche degli errori, dei limiti e degli obbiettivi dell’amministrazione uscente, soprattutto di fronte a una società in cui i bisogni stanno velocemente mutando anche a causa della pandemia, della guerra e della crisi climatica, energetica ed economica, il nostro auspicio è che tutte le forze che oggi, sul piano politico generale, a livello nazionale e regionale, si collocano all’opposizione di un destra-centro inadeguata ritrovino la capacità di dialogare e costruire un contesto programmatico e politico condiviso e plurale.
Al di là delle differenze, che pure riconosciamo, la nostra Città ha bisogno di una classe dirigente plurale e capace di affrontare le sfide di questo nuovo millennio.
Noi, da sempre, agli steccati che dividono abbiamo preferito i ponti che uniscono.
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