Europa e la memoria breve, il nuovo Nazi-Fascismo
La storia è un continuo aggrovigliarsi su se stessa, la ripetizione di avvenimenti che si identificano con nomi diversi, ma con gli obiettivi sempre uguali, la supremazia dei propri interessi sulle altre società. I modi e metodi di sopraffazione sono diversi nel tempo, conquista e sottomissione di altri popoli, esaltazione ideologica, repressione dei diritti civili, dittature a carattere nazionale con successiva esaltazione di conquiste territoriali o imperiali, oltranzismo nazionale repressivo e disconoscimento del diritto Umano internazionale.
Molte sono le sfaccettature dell’integralismo, tutte proiettate al predominio dell’individuo sull’individuo, acquisendo una posizione di forza repressiva dichiarandola democraticamente eletta. La “Democrazia” si interpreta come diritto di comandare e imporsi sull’intero sistema sociale nazionale. Passa in secondo piano il vero scopo della “Democrazia”, ovvero il diritto di guidare la società nel rispetto fondamentale dei diritti delle minoranze e della diversità sociale.
Esaminiamo l’ultima elezione Europea. Gli Italiani con diritto di voto sono oltre i 51 milioni, il Salvini con la sua Lega ne racimola oltre i 9 milioni, una minoranza, seppur proporzionalmente maggioritaria, dei cittadini Italiani. Eppure l’arroganza, la prepotenza e la scarsa intelligenza numerica lo induce a proclamarsi mandante e rappresentante italiano in ambito europeo. Si autoproclama paladino nazionale nonostante che oltre i quattro quinti degli italiani non lo abbiano votato. Essere la maggioranza relativa non ti investe di una dittatura democratica come ad esempio per il suo amico ungherese. Il nostro girovago parlatore non smette di stupirci, blocca i porti, prima gli italiani (su cosa ancora non si capisce), radunatore di folle con discorsi e promesse del ventennio, spregiativo dei diritti Umani e rapporti internazionali, custode del vero assoluto con esposizione di simboli e baci religiosi (tradizione di tutte le cosche mafiose con santi e angeli). Imposizione di liste raziali, fino alle liste dei Giudici pro-migranti, tra qualche anno inizierà il nuovo ventennio.
In Europa si stanno trascurando gli eventi nazional-fascisti, ricomparsi in tutti gli stati ed in molti vicini alle ideologie di governo, o quanto meno ritenuti folcloristici non pericolosi. La memoria dell’uomo è troppo spesso breve, legata al benessere acquisito, dimenticando come questo sia stato possibile; poco interessato al benessere futuro, bensì all’avere un riscontro immediato senza avere coscienza del domani. Abbiamo archiviato le grandi guerre, nella convinzione che il benessere sia la normalità di vita di ieri, oggi e di domani.
Nulla di più falso, la storia mondiale ci insegna che nei millenni l’essere umano ha sempre cercato di sopraffare il vicino, vivendo gli anni più in stato di guerra che in anni di pace. Il periodo che stiamo vivendo in Europa risulta uno dei più longevi per la pace, cosa non reale a livello internazionale per i continui conflitti bellici ed estremistici. Questo non giustifica eventuali errori di convivenza in campo europeo, sicuramente perfettibile, ma nel rispetto della dignità degli individui e delle idee altrui.
Molte guerre non si combattono con le armi, l’economia è la nuova guerra in corso, il rafforzamento dei confini e nuovi dazi sarà in grado di alimentare disuguaglianze e blocchi di produzione industriale, cosa che attualmente sta provocando una nuova crisi di crescita mondiale. I cosiddetti “sovranisti” invocano la difesa ad oltranza dei propri interessi, pur non disdegnando i soldi che arrivano dai fondi europei, dove la loro partecipazione nel versare è inferiore al ricevere. Diverso per l’Italia, dove i fondi europei restano spesso inutilizzati, trovando nelle associazioni mafiose terreno fertile per falsi investimenti.
Il corso del nuovo millennio, presentatosi come “globalizzazione mondiale”, si è rivelato un boomerang per il mancato riconoscimento dei diritti internazionali al diritto sociale ed allo sviluppo, quest’ultimo utilizzato dall’Occidente e dalle potenze mondiali come Russia e Cina, per uno sviluppo dei propri interessi territoriali.
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