Europa 7. La Tv che non c’è
Un caso unico al mondo. Nel luglio 1999, Europa 7 ottiene dallo Stato Italiano la concessione per una rete Nazionale, ma il Governo D’Alema non le assegna le frequenze per iniziare a trasmettere. Alla stessa data Retequattro non ottiene la concessione. Dall’aprile 2000 al giugno 2001 il Governo Amato si disinteressa completamente della vicenda di Europa 7, permettendo in questo modo a Retequattro di continuare a trasmettere senza concessione. Nel novembre 2002 la Corte Costituzionale con la sentenza n. 466 stabilisce che Retequattro deve dismettere definitivamente le trasmissioni terrestri entro il 31.12.03. Il 24.12.03 Silvio Berlusconi firma un decreto legge per superare tale termine. Il Governo Berlusconi nell’aprile 2004 approva la legge Gasparri, la quale, infischiandosene della sentenza della Corte, consente a Retequattro di continuare a trasmettere abusivamente nonostante non abbia la concessione, mentre Europa 7 viene esclusa ancora una volta. Il Parlamento Europeo nel maggio 2004 approva una relazione nella quale esprime preoccupazione che l’anomalia italiana si propaghi ad altri paesi dell’Unione, ed invita la Commissione Europea ad assumersi le sue responsabilità. Il Consiglio d’Europa, composto da 45 Paesi, approva nel giugno 2004 una risoluzione che deplora l’esclusione di un potenziale operatore televisivo, Europa 7, vincitore della gara pubblica per la diffusione televisiva sulle frequenze occupate abusivamente da Retequattro del Gruppo Mediaset. Il 12.10.06 il Governo Prodi approva il disegno di legge Gentiloni che, non solo non risolve il problema Europa 7, ma non ne riconosce nemmeno i diritti. Il 30 novembre di fronte alla Corte di Giustizia Europea, il Governo Prodi, tramite l’avvocatura dello Stato, fa propria la posizione del Governo Berlusconi e difende addirittura la legge Gasparri. Ben quattro Governi, quindi, non hanno voluto e non vogliono riconoscere ad Europa 7 il diritto a trasmettere. Europa 7 continua la battaglia per il suo diritto ad esistere e per il pluralismo dell’informazione nel nostro Paese. Il 12.9.07 la Corte di Giustizia Europea ha bocciato la legge Gasparri e ha riconosciuto i diritti della Tv privata. Europa 7 la quale, costretta all’inattività, ha chiesto allo Stato 3 mld di € per risarcimento danni.
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