EUPRAXIA ED ET NELLA ROADMAP DI ESFRI
“L’inclusione di ET ed EuPRAXIA nella Roadmap di ESFRI è un importante risultato che ne rafforza il valore strategico a livello europeo”, commenta Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN. “Le grandi infrastrutture di ricerca sono una risorsa per la scienza e la conoscenza, ma anche per lo sviluppo industriale, l’innovazione tecnologica, la crescita economica, culturale e sociale. Forti della leadership scientifica del nostro Paese a livello internazionale, metteremo il massimo impegno per il loro sviluppo, e per valorizzare la candidatura del sito italiano a ospitare ET, e siamo certi che con il sostegno del MUR, della Regione Sardegna, delle Istituzioni nazionali e locali, abbiamo ottime possibilità di raggiungere l’obiettivo, a beneficio del territorio e del Paese”.
L’Italia, con la Sardegna, è uno dei due siti candidati a ospitare ET, e vi partecipa con l’INFN, l’INAF Istituto Nazionale di Astrofisica e l’INGV Istituto Italiano di Geofisica e Vulcanologia, e le Università di Sassari e Cagliari.
La sede principale di EuPRAXIA, progetto cui il nostro Paese partecipa con l’INFN, il CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche, le Università di Roma Sapienza e Tor Vergata, l’ENEA ed Elettra Sincrotrone Trieste, sarà ai Laboratori Nazionali di Frascati (LNF) dell’INFN.
Massimo Ferrario, dirigente di ricerca INFN LNF project leader di EuPRAXIA@SPARC_LAB e chairman del collaboration board di EuPRAXIA commenta: “Questo è un passo fondamentale per l’intera collaborazione EuPRAXIA. Con questo risultato viene riconosciuto il valore scientifico del progetto e le potenzialità dello sviluppo tecnologico ed economico ad esso associate. Di grande rilievo sarà anche l’impatto sociale per le applicazioni biomediche e industriali, nonché la formazione di una nuova generazione di scienziati. Il progetto consolida e rafforza i rapporti internazionali e porterà ancora più Europa ai Laboratori Nazionali di Frascati.
“Il progetto EuPRAXIA si inserisce nella grande tradizione dei Laboratori di Frascati nella costruzione ed operazione di macchine acceleratrici, iniziata nel lontano 1954 con l’Elettrosincrotrone, proseguita con la realizzazione del primo collisionatore al mondo materia-antimateria Ada, e attiva ancora oggi con le attuali macchine Dafne e SPARC” – afferma Fabio Bossi, Direttore dei LNF.
L’Italia è alla guida del gruppo di nazioni che hanno presentato le proposte per le due future infrastrutture d’avanguardia in virtù della sua lunga e internazionalmente apprezzata tradizione scientifica e tecnologica nella rivelazione diretta delle onde gravitazionali e nella fisica con e degli acceleratori di particelle.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento