Etiopia: Save the Children, attacchi di animali a donne e bambini a causa della siccità
La fame estrema nell’area orientale spinge scimmie e facoceri ad attaccare persone e invadere le case
Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine e garantire loro un futuro, ha ricevuto segnalazioni preoccupanti su molte famiglie che hanno dovuto respingere con i bastoni scimmie affamate. La situazione di carenza di cibo a causa della siccità è così grave che questi animali, che normalmente non attaccano mai le persone, stanno ricorrendo a comportamenti innaturali, pericolosi per adulti e bambini, soprattutto nelle zone di Dawa e Shebelle, le prime aree colpite dalla siccità e le più aride. I bambini sono rimasti illesi ma questo ha riempito la popolazione di paura per il futuro.
“La situazione è grave. Non solo le scimmie, ma anche i facoceri affamati hanno invaso le case. Quelli che una volta erano animali selvatici che scappavano all’odore delle persone ora si rifiutano di andarsene, infastidiscono le persone ed entrano nelle case per cercare acqua e qualsiasi cosa sia commestibile. Arrivano nei villaggi senza paura, solo per sopravvivere,” ha dichiarato Abdirizak Ahmed, Responsabile Operativo di Save the Children per le regioni orientali dell’Etiopia, tra cui la regione di Harari, la regione di Somali e la regione di Oromia orientale.
“Gli anziani con cui abbiamo parlato ci dicono che anche per loro è la prima volta. Le scimmie scendono dalla boscaglia e attaccano i bambini e le donne che trasportano qualcosa. Pensano che sia acqua e cercano di bere o di prendere gli effetti personali. Molti villaggi nella regione Somali segnalano la presenza di animali, soprattutto scimmie, nelle loro comunità. Oltre agli animali domestici, stanno morendo anche diversi animali selvatici. Anche gli impala stanno morendo, cadono a terra senza vita, come le capre. Le segnalazioni di animali selvatici che invadono le comunità sono iniziate tre mesi fa con le scimmie, e poi si sono aggiunti i facoceri”.
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ufficiostampa@savethechildren.org
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