Esportazioni aziendali in netto calo
Il dato emerge da una recente indagine ad opera della Federlazio, che ha operato un sondaggio sui bilanci delle esportazioni di piccole e medie imprese della regione, ed è confermato anche dalla Banca d’Italia che individua ulteriori cali anche nelle altre provincie, con Rieti, Frosinone e Viterbo in cui l’export cala rispettivamente del 52%, del 13.5% e del 27%. Si salva parzialmente Latina con un contenuto 4.6%. Una crisi che affossa specialmente le piccole imprese, cui il sondaggio fa riferimento, in quanto a livello nazionale la regione si colloca nel settore esportazioni al 4.2% del totale nazionale per l’anno in corso, rispetto al 3.8% del 2008. Federlazio stima che per il biennio 2009/10 la ricchezza prodotta dalle aziende possa subire un ulteriore ribasso di circa un punto, ragione da ricercare in parte nell’insufficienza della domanda, così come nel ritardo sui pagamenti e nell’impossibilità per molte ditte di poter partecipare ad alcuni appalti, causa eccessiva severità di requisiti. Il presidente di Federlazio, Maurizio Flammini, individua un altro fattore preponderante nei ritardi dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione alle imprese fornitrici, disagio che ci avvisa, potrebbe essere bloccato operando compensazioni tra crediti e debiti nei rapporti, a suo avviso. Eppure da un’intervista operata sui soci e non di Federlazio, all’interno del circuito aziendale, emerge una volontà di guardare in positivo, con un prudente ottimismo.
Il 54% delle aziende sondate si dimostra sensibile ad un ritorno agli investimenti, con l’attesa di un saldo positivo degli ordinativi a livello nazionale per i primi mesi del 2010, pur dovendo fare i conti con il dato negativo degli ordinativi dall’estero, sempre in fase calante, cui segue, a braccetto, una diminuzione delle importazioni per una quota intorno al 12.5%, rispetto all’anno passato.
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