Eraldo Loi, ultrarunner: Sogni realizzati questi 50 anni di carriera sportiva
Eraldo Loi (Pol Atletica Santadi), classe 1948, negli anni ‘70-80, ha partecipato a diverse edizioni della 100 km della Brianza; ha corso la “4^ Cagliari-Sassari Supermaratona dei Nuraghi”, 254km corsa su strada; ha partecipato a diverse edizioni della 100 km del Passatore.
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Eraldo, attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Il mio percorso è iniziato con una gara amatoriale tra amici, da lì in poi ho cominciato un percorso continuativo senza smettere nonostante certe difficoltà, tanto che oggi mi dedico principalmente a insegnare ai ragazzi l’attività.
Il tempo passa, la vita è un ciclo che si ripete, si può iniziare a fare sport con amici e poi si può scoprire di avere una grande passione fino a essere competitivi cercando di arrivare a podio o vincere gare aumentando sempre l’asticella delle difficoltà e cercando di sfidare se stessi e altri avversari partecipando a gare sempre più difficili come la 100km o ultramaratone più lunghe.
Chi ha contribuito al tuo benessere e/o performance? Ho tratto i miei insegnamenti soprattutto da conoscenti esperti in quel campo, ho usufruito dei loro consigli anche per quanto riguarda il mio benessere.
La gara dove hai sperimentato le emozioni più belle? La gara che ricordo con più piacere è probabilmente la 100 km ai campionati mondiali del 1991, classificandomi terzo italiano, la cosa più soddisfacente è stato il concludere la gara senza alcuna complicazione fisica (che siano stanchezza o infortuni).
Il 25-26 maggio 1991, si sono svolti i Campionati Mondiali 100km a Firenze (19^ 100 km del Passatore) e il vincitore è stato Valmir Nunes in 6h35’39” che ha preceduto Roland Vuillemenot 6h39’14” e Jean-Marc Bellocq 6h52’55”.
Tra gli italiani il primo classificato è stato Tazio Tamburini, 15° in 7h25’18”, precedendo Francesco Tecce, 20° in 7h40’49” ed Eraldo Loi, 21° in 7h40’55”.
Hai sperimentato il limite nelle tue gare? La tua gara più estrema? Sono sempre riuscito a non arrendermi, tuttavia ci sono state gare molto faticose come la “Cagliari-Sassari” di 254km del 1986 che ha messo a dura prova la mia resistenza; infatti, è stata la gara più difficile che abbia mai fatto per la lunga durata di 29 ore.
Il 17 ottobre 1987, Eraldo ha corso la “4^ Cagliari-Sassari Supermaratona dei Nuraghi”, 254km corsa su strada, classificandosi al 9° posto in 29h37’56”.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? I miei amici e familiari mi hanno sempre sostenuto in ciò che facevo con forza e aiutandomi anche nelle preparazioni e negli allenamenti di lunga distanza, alcuni hanno anche intrapreso la mia stessa passione ed è grazie a questo che abbiamo fondato la società di “Atletica Santadi” dove attualmente formiamo bambini e ragazzi dai 5 anni in su cercando di trasmettergli questa passione.
Cosa ti fa continuare a fare sport? Sicuramente oltre alla costanza nel correre regolarmente sempre con lo stesso spirito, determinato a non lasciare questa passione, c’è l’Atletica Santadi dove dedico tutto il mio tempo libero ai ragazzi che vogliono imparare questa disciplina, intraprendendo un percorso che spero gli possa portare tanta gioia e successo quanta ne porta a me, infatti abbiamo anche aggiunto un progetto grazie al quale i ragazzi dell’associazione possono assistere a tre lezioni a settimana di inglese prima degli allenamenti, per un totale di 3 ore, poiché al giorno d’oggi potrebbe essergli d’aiuto nel loro futuro.
Prossimi obiettivi? Come prossimi obiettivi ho intenzione di andare avanti con i ragazzi e i bambini dell’Atletica Santadi che ormai sono la mia maggiore occupazione.
La cosa bella ed encomiabile è proseguire a coltivare la passione per lo sport mettendo a disposizione dei più giovani esperienze e insegnamenti appresi, trasmettendo alle nuove leve buone prassi per continuare a praticare sport in modo sano e performante.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Per gli infortuni ho sempre cercato di rispettare i tempi di riposo prescritti dai medici specialisti, per quanto riguarda le sconfitte, non ho mai creduto di essere sconfitto anche in gare in cui non mi classificavo tra le prime posizioni, perché ho sempre ritenuto successi tutte le esperienze che ho avuto e tutto ciò che sono riuscito a fare senza arrendermi.
Eraldo ha conquistato diversi podi in gare di ultramaratona.
Il 22 settembre 1979, alla 2^ 100 km della Brianza, si classifica al 2° posto in 8h42’, preceduto da Luigi Citterio 7h51’; il 21 ottobre 1989, alla 7^ 100km dei Gladiatori, si classifica al 2° posto in 8h05’, preceduto da Vito Lenato 7h39’36” e precedendo Andrea Santonastaso 8h06’18”; il 28 settembre 1992, alla 10^ 100km dei Gladiatori, Erlado si classifica al 3° posto in 8h16’30”, preceduto da Boris Bakmaz 8h00’53” e Marco Duroni 7h55’50”; il 22 settembre 2001, alla 7^ Lupatotissima 100 km, Eraldo si classifica al 2° posto in 8h32’3’”, preceduto da Salvatore Naccari 7h54’12” e precedendo Daniele Camoni 8h32’30”; la sua ultima partecipazione alla 100km del Passatore risale al 30-31 maggio 2004 (56 anni) con il crono di 9h46’23”.
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? Ho sempre incentivato i miei ragazzi convincendoli a fare ciò che gli piace, incoraggiandoli ad avere pazienza per poi raggiungere i loro obiettivi che con impegno si realizzeranno e a credere in quello che fanno.
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Certo, ritengo utile uno psicologo nello sport per aiutarli sempre a superare gli ostacoli più difficili che troveranno sul loro percorso anche nella carriera sportiva, considerando la competizione e la rivalità che spesso si trova in questo ambiente.
Sogni realizzati? I sogni realizzati sono tutti questi 50 anni di carriera sportiva cercando di raggiungere sempre il massimo e ottenendo un successo personale.
Non si finisce mai di sognare, che siano grandi o piccoli sogni, aiutano a pianificare e programmare giornate, settimane e mesi di impegno e allenamenti per star bene e cercare di fare del proprio meglio volendosi bene e apprezzando la vita ogni giorno.
Una frase o parola che ti aiuta nelle difficoltà? Sicuramente un pensiero che mi aiuta sempre è che il vero successo è non mollare mai e amare ciò che si fa.
Ti ispiri a qualcuno? Non ho avuto particolari punti di riferimento nell’ambito sportivo, ho sempre provato a diventare ciò che avrei voluto.
Cosa diresti a te stesso quando avevi 25 anni? Mi sarei spronato di più a cercare di realizzare ancora più successi e sogni, ma amo il mio percorso così com’è. Grazie per avermi dato l’opportunità di esprimere tutta la mia passione per l’atletica.
Ringrazio Eraldo per la sua gentilezza, cortesia e disponibilità nel rispondere alle mie domande e complimenti per tutta la sua passione che continua a metterci nello sport e soprattutto per l’importante, delicato ed encomiabile lavoro con i ragazzi che segue.
Matteo SIMONE
380-4337230 – 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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