“ENNIO MORIGGI” : FORTE E’ STATO IL SUO IMPEGNO POLITICO E CIVILE
In ricordo di Ennio Moriggi
Nei giorni scorsi ci ha lasciato Ennio Moriggi, Presidente dell’ANPI di Albano. Ne voglio ricordare la figura proprio a partire dalla rifondazione della sezione ANPI di Albano, avviata negli anni in cui i mass media acriticamente amplificavano nell’opinione pubblica le tesi di chi riteneva che in Italia, dopo tanti anni, si dovesse arrivare alla costruzione di una memoria comune riconoscendo come egualmente valide le ragioni degli sconfitti, gli esponenti del fascismo e della Repubblica Sociale, e quelle di chi come i partigiani avevano combattuto per lo Stato nuovo, la Repubblica Italiana. Contro quella narrazione affermammo con Ennio che tutti i morti sono uguali nella compassione dei posteri. Tuttavia ben diverse, nell’aspetto etico, morale e civile, erano le ragioni per cui erano morte. Insieme ad Ennio contestammo il discorso del sindaco di allora che, il 25 aprile nel parco della Rimembranza, ci ripeteva il ritornello che i morti fossero tutti uguali, ricordandogli che ciò che si celebrava non erano i morti, ma lo spirito di libertà e uguaglianza che li aveva spinti ad impegnarsi al costo della vita.
Sul rifiuto di questa equiparazione e sulla distinzione tra la compassione per tutti i caduti nel corso della guerra di resistenza, guerra patriottica, che fu contemporaneamente guerra militare, sociale e civile, attorno ad Ennio si coagularono le forze che portarono alla rinascita dell’ANPI di Albano, il cui esempio fu utile alla ricostruzione di diverse sezioni dell’ANPI nei Castelli Romani.
Sebbene sul ruolo di Ennio come presidente ANPI ci sia molto da dire e da raccontare, sorvolo su altri episodi non perché minori, tutt’altro, ma per economia di spazio, perchè Ennio era un uomo di impegno politico e civile forte. Nel corso del tempo è stato attivista nel movimento contro le onde elettromagnetiche. Segretario del circolo di Albano del Partito della Rifondazione Comunista. Si è battuto, facendosi sindacalista, per i diritti dei lavoratori con un memorabile sciopero della fame che lo portò in ospedale. Fu Consigliere comunale del PCI. Ma soprattutto, negli anni in cui in Italia la fabbrica fordista non era ancora stata smantellata, fu un operaio della FATME, in cui fu rappresentante del consiglio di fabbrica. Un operaio cosciente della necessità dell’unità di classe, consapevole che ci si doveva battere affinché i diritti fossero accessibili a tutti. Fu quindi parte di quel movimento sindacale che nel ciclo storico degli anni 70 si era battuto affinché anche in fabbrica entrassero i diritti previsti nella costituzione.
Molto ci sarebbe da raccontare dell’impegno politico e civile di Ennio Moriggi, voglio però concludere ricordando l’uomo che, ogni anno, predisponeva un meraviglioso presepe e ci invitava ad andarlo a vedere, non come affermazione di superiorità, ma per condividere con noi la gioia che il prepararlo gli aveva dato.
Ciao Ennio, lieve ti sia la terra.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento