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ENEA rileva un nuovo calo sia dei consumi

ENEA rileva un nuovo calo sia dei consumi
Agosto 03
14:35 2023
Energia: l’Analisi ENEA rileva un nuovo calo sia dei consumi (-5%) che delle emissioni (-9%) nel primo semestre 2023

Rinnovabili e indice ISPRED in crescita

Nonostante i prezzi significativamente più bassi, i consumi energetici hanno continuato a diminuire nel primo semestre 2023 (-5% rispetto allo stesso periodo del 2022) dopo il forte calo del quarto trimestre 2022 (-12%). È quanto emerge dall’ultima analisi ENEA del sistema energetico italiano, che ha evidenziato anche una nuova significativa riduzione di CO2 Emissioni (-9%), già in calo tra ottobre e dicembre 2022 dopo sei aumenti trimestrali consecutivi.

“Il calo dei consumi riguarda principalmente il settore civile (-12%), principalmente per effetto del minor utilizzo di gas per il riscaldamento in conseguenza delle misure amministrative ed efficienti adottate, ma soprattutto per le temperature eccezionalmente miti nei primi mesi dell’anno, soprattutto a gennaio”, ha spiegato Francesco Gracceva, responsabile Analisi ENEA del sistema energetico. “Anche l’industria ha registrato una riduzione dei consumi (-10%), trainata in gran parte da un calo fino al 20% della produzione nei settori ad alta intensità di gas [1], il cui consumo energetico è ora inferiore di oltre il 5% rispetto al 2020. Al contrario, i consumi dei trasporti sono aumentati (+3%), con quasi tutto l’aumento concentrato nel Q1 2023 e un graduale ritorno ai livelli pre-pandemia”.

In termini di fonti energetiche, la riduzione dei consumi di gas (-16%) e carbone (-15%) è stata compensata da un forte aumento delle importazioni di energia elettrica (+22%). Le rinnovabili elettriche sono in crescita (+5%), con la quota complessiva delle rinnovabili sul consumo finale che dovrebbe superare il massimo storico del 2020 (20,4%) entro la fine del 2023. “Ma la traiettoria verso il nuovo obiettivo del 40% entro il 2030 richiederebbe una crescita molto più forte”, ha osservato Gracceva.

Secondo le stime ENEA, le rinnovabili elettriche non programmabili (eolico e solare) hanno registrato un nuovo massimo storico nella fascia oraria 1-3 del 10 aprile (Pasquetta), coprendo oltre l’80% della domanda.

La diminuzione dei consumi energetici in Italia nel 1° trimestre è stata coerente con il resto dell’Eurozona, sempre a causa del clima mite e delle economie deboli. Anche in Europa, il PIL è diminuito principalmente a causa del calo del settore manifatturiero, particolarmente marcato nei settori ad alta intensità di gas.

Sia i settori ETS [2] (produzione di energia e industria ad alta intensità energetica) che i segmenti non ETS (civile, trasporti, agricoltura, rifiuti e piccola industria) hanno contribuito alla riduzione di CO2 emissioni nel Q1 2023. “Nel secondo trimestre, invece, la flessione si è concentrata principalmente nei settori ETS (-19%), principalmente a causa del minor utilizzo di carbone nella produzione di energia elettrica (-60%) e dell’aumento delle importazioni di energia elettrica (+4%) e delle rinnovabili (+9%), oltre al già forte calo della produzione energivora. Al contrario, il calo delle emissioni nel periodo aprile-giugno 2023 è diventato marginale nei settori non ETS (-2%), confermando il fatto che, a parte la diminuzione dei consumi invernali di gas, non sembrano verificarsi dinamiche virtuose nei settori civile e dei trasporti”, ha aggiunto Gracceva.

Dopo una lunga serie di variazioni negative e pur rimanendo vicino al minimo storico, l’indice di transizione energetica ISPRED [3] torna a migliorare (+14% rispetto al 1° trimestre) grazie al miglioramento della componente di decarbonizzazione (riduzione dell’utilizzo del carbone e della produzione energivora) e alla diminuzione dei prezzi dell’elettricità e del gas, che tuttavia rimangono ancora ben al di sopra delle medie di lungo periodo.

“Secondo le valutazioni preliminari effettuate dall’ENEA, nel primo semestre dell’anno il prezzo medio dell’energia elettrica per un’impresa a consumi medio-bassi è stato di poco inferiore ai 300 €/MWh (-15% rispetto al secondo semestre 2022), mentre il prezzo medio del gas è stimato tornare ben al di sotto dei 100 €/MWh nel primo semestre 2023 (-30% rispetto al record del secondo semestre 2022)”, Gracceva ha concluso.

L’analisi completa e la sintesi dei risultati saranno disponibili a breve a questo link: https://www.pubblicazioni.enea.it/le-pubblicazioni-enea/analisi-trimestrale-del-sistema-energetico-italiano.html

Nota

 

[1] Prodotti chimici di base, carta, minerali non metallici e acciaio.

[2] Sistema di scambio di quote di emissione, il sistema di scambio di quote di emissione dell’Unione europea.

[3] Indice sviluppato dall’ENEA per misurare la transizione energetica sulla base dell’andamento dei prezzi, delle emissioni e della sicurezza.

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