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Velletri2030 News – SOSTENIBILITA’ E INNOVAZIONE

Marzo 26
13:38 2019


La sostenibilità non si sviluppa senza una continua innovazione, ma l’innovazione non ha senso se non è orientata alla sostenibilità. Costruire insieme il futuro, unendo tutti in una direzione unica, quella della sostenibilità nel lungo periodo, è il messaggio che viene da diverse direzioni. Il coinvolgimento e la collaborazione di tutti, sono fondamentali per raggiungere le sfide che abbiamo davanti.

il Gruppo Hera ha recentemente pubblicato un Rapporto Tematico dedicato alla sostenibilità in cui sono descritti con delle semplici infografiche i 15 progetti sostenuti dal Gruppo e come questi contribuiscono a molti degli obiettivi dell’Agenda 2030. In particolare, il Goal 17 “Partnership per gli Obiettivi” incoraggia e promuove efficaci partenariati tra soggetti pubblici, pubblico-privati e nella società civile per lo sviluppo sostenibile. Il Rapporto è liberamente scaricabile da:

http://www.gruppohera.it/binary/hr_responsabilita_sociale/box_contenuto_r13/Costruire_insieme_il_futuro_2019.1550585009.pdf

L’unico modo per vincere le sfide della nostra epoca è quello di giocarle insieme, impegnandosi a tutti i livelli, e non a caso “Costruire insieme il futuro” è proprio il titolo di questo Rapporto. D’altronde, la transizione verso modelli avanzati di economia circolare, a cui siamo chiamati con urgenza dalla diffusa e conclamata compromissione dei più fondamentali equilibri ambientali, non è impresa che possa essere affrontata in ordine sparso o – peggio – rimettendo ogni compito nelle mani di questa o quell’azienda che si trovi impegnata nell’erogazione di servizi essenziali.

Lo si vede bene, ad esempio, se prendiamo in esame il tema dei rifiuti. In linea puramente teorica, nulla vieta di scaricare l’intero onere della loro presa in carico sul gestore di turno, ma questo comporterebbe un incremento dei costi, difficilmente sostenibile sia dal punto di vista sociale che – di riflesso – in termini politici. Non solo: una comunità che si rassegnasse a una simile inerzia dovrebbe immediatamente confrontarsi con l’impatto ambientale derivante dalle attività necessarie a processare tali quantità di rifiuti.

Non si tratta solo di aumentare progressivamente le quote di raccolta differenziata, crogiolandosi nella gara fra città che si contendono anno dopo anno questo onorevole primato. L’incremento delle quote di materiale effettivamente riciclato e il costo delle operazioni necessarie allo scopo, infatti, dipendono in buona parte dalla qualità di tale raccolta, figlia – a sua volta – della cura e dell’attenzione con cui ogni singolo cittadino distingue, separa e conferisce i propri rifiuti. Questa dedizione, però, non sorge dal nulla e parte anzi da lontano, al punto che fra i progetti raccontati dal Rapporto ci sono anche quelli di educazione ambientale condotti da Hera nelle scuole di ogni ordine e grado dei territori di riferimento, iniziative capaci di coinvolgere ogni anno circa 100 mila studenti e di fornire loro una lente nuova attraverso la quale rileggere il mondo in cui vivono per esserne protagonisti consapevoli e positivi.

D’altra parte, come rileva il prof. Leonardo Becchetti, economista dell’università romana di Tor Vergata, “un quarto degli oggetti creati dall’uomo sono stati prodotti dopo il 2000”, ed è proprio questo andamento esponenziale della storia dei consumi a determinare quel livello di saturazione che impedisce di risolvere l’economia circolare in una questione di mero riciclo dei materiali. Per chiudere il cerchio, infatti, è altrettanto importante promuovere pratiche di riuso, estendendo così la vita utile dei beni e riducendo – de facto – il volume complessivo dei rifiuti. In questo punto della catena del valore, però, sono proprio le persone a dover entrare in gioco, modificando attitudini e comportamenti consolidati. Il paradigma delloSpazzatour, cioè portare in giro per l’Italia e per l’Europa i rifiuti raccolti senza fare la dovuta valutazione dell’impatto ambientale è stato trattato da Velletri 2030 in diverse occasioni.

Una menzione speciale spetta senz’altro alle iniziative collegate ai RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), una tipologia di rifiuti particolarmente inquinante e il cui volume è destinato ad aumentare in ragione del continuo sviluppo tecnologico in corso, con una distribuzione iniqua e spesso illegale del relativo impatto ambientale – che grava soprattutto sulle zone più povere del Pianeta, Africa in primis. È ciò che emerge da un recente studio commissionato dal World Economic Forum “Harnessing the Fourth Industrial Revolution for the Circular Economy. Consumer Electronics and Plastics Packaging“, nel quale si legge come a livello mondiale – nell’arco di un solo anno – vengano ormai generati 44,7 milioni di tonnellate di e-waste, il cui materiale grezzo ha un valore economico non sfruttato pari a 55 miliardi di dollari. Tante, dunque, le ragioni che invitano a un corretto recupero di questi rifiuti. Il Rapporto è liberamente scaricabile da:

http://www3.weforum.org/docs/WEF_Harnessing_4IR_Circular_Economy_report_2018.pdf

In conclusione, la creazione di valore condiviso è da intendersi non più soltanto come “valore creato nell’interesse di tutti” ma anche, ove possibile, come “valore creato insieme”. Se la crisi ambientale, come dimostrano anche le recenti manifestazioni del 15 marzo, assume connotati planetari, le risposte con cui possiamo affrontarla devono passare necessariamente da un’integrazione di tutte le forze in campo, che sia capace di moltiplicare l’efficacia degli sforzi profusi da ciascuno e, auspicabilmente, contagiare chi ancora deve darsi da fare, soprattutto quegli “architetti delle scelte” che sono chiamati definitivamente a scegliere.

Velletri 2030 auspica che anche gli “architetti delle scelte” locali propongano a tutti i livelli progetti e cicli educativi e formativi per la sostenibilità dello sviluppo del nostro territorio, forieri di un impatto ambientale e/o sociale tangibile e misurabile. Il Rapporto del Gruppo Hera è solo un esempio facilmente consultabile delle iniziative che si potrebbero intraprendere per una educazione allo sviluppo sostenibile, soprattutto nelle scuole di ogni ordine e grado.

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