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Elio (senza Storie)

Ottobre 08
08:23 2012

il pubblico, che conosce lo stile dell’artista, il quale da oltre trent’anni attraverso comicità e satira riesce a far passare contenuti critici e politici sulla nostra società, applaude convinto. Elio ammette, infatti, di ‘ammannire’ ad un pubblico, peraltro deliziato, (e già morto dal ridere dal suo apparire in parrucca con una bottiglia di rosso mentre cerca continuamente di ripulire gli occhiali dalla nebbia tirata su dal vicino lago) alcuni tormentoni come le splendide “Due canzoni tradizionali giapponesi” di anonimo – giapponese, o i suoi “Minima Animalia” i cui testi esilaranti riescono a portare presso grandi platee la musica contemporanea di Luca Lombardi che altrimenti ascolterebbero in pochi. Sempre fra il serio e il faceto denuncia amaramente quanto l’ottimo maestro Roberto Prosseda, al pianoforte, lavori poco in Italia di questi tempi e giù risate e amarezza … , o quando dedica alcuni brani tra cui “Non più andrai farfallone amoroso”, “Largo al factotum”, “Porco” ad un politico del recente passato. Il pubblico ride e inghiotte, accetta ogni sbeffeggiamento, anche del proprio essere prono davanti a costumi consolidati del nostro Paese dei quali non andare fieri, incassa e ride. Solo un politico locale al termine del concerto sale sul palco (forse un po’ contrariato con Elio?) e gli dice orgogliosamente di non dimenticarsi che «noi siamo la terra dei cachi»: Elio fa finta di non aver capito, il politico ripete l’affermazione almeno altre due volte ed Elio scuote un po’ la testa, non ride, guarda basso e fa definitivamente finta di non capire. Allora pensavamo di riportare di seguito un paio di passaggi della canzone “La terra dei cachi”* perché magari in molti l’hanno canticchiata senza ascoltarla bene: «Parcheggi abusivi, applausi abusivi, villette abusive, abusi sessuali abusivi; tanta voglia di ricominciare abusiva» (…) «Prepariamoci un caffè, non rechiamoci al caffè: c’e’ un commando che ci aspetta per assassinarci un po’ Commando si, commando no, commando omicida. Commando pam commando papapapapam, ma se c’è la partita il commando non ci sta e allo stadio se ne va, sventolando il bandierone non più sangue scorrerà; infetto si? Infetto no? Quintali di plasma. Primario si, primario dai, primario fantasma, io fantasma non sarò e al tuo plasma dico no. Se dimentichi le pinze fischiettando ti dirò “fi fi fi fi fi fi fi fi ti devo una pinza,fi fi fi fi fi fi fi fi, ce l’ho nella panza» … e via così tra mafia pizza e mandolino, corruzione, malcostume, ladrocinio. Buona parte del pubblico (forse conosce la canzone?) non ci sta e manifesta con ‘buu’, fischi e risate. Il silenzio a volte è d’oro, interpretatela come volete, o no? (*di Belisari, Conforti, Civaschi, Fasani).

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