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Verso il cambiamento. Nella stessa barca

13,00

Titolo:      Verso il cambiamento. Nella stessa barca
Autori:      Armando Guidoni
ISBN-10(13):      978-88-95736-88-4
Editore:      Edizioni Controluce
Data pubblicazione:      Maggio 2020
Edizione:      I edizione
Numero di pagine:      112
Formato:      148×210
Collana:      Saggistica

Descrizione

A ribadire la verità millenaria dettata dalla saggezza, è ora un pensatore coraggioso e limpido, un animo di poeta e uno scienziato: Armando Guidoni. In fondo, in sintesi, il suo libro – che non ti lascia più fino alla fine – vuol significare questo. E lo fa con un volo veloce nei tempi, iniziando dalla notte dell’umanità e planando in rallentamento – per distinguere meglio – sul travagliato Novecento, secolo che suscita orrore, disgusto e rabbia se visto “sub specie aeternitatis”.

Spieghiamoci subito: Guidoni non è un pessimista tout court, bensì un realista per cui vale il detto gramsciano del «pessimismo della ragione e l’ottimismo della volontà». Infatti, per anticipare le cose, bisognerà soffermarsi – dopo le pagine di denuncia – sulle anafore martellanti che fanno suonare la speranza: «È necessario», scritto in grassetto ai presenti e a futura memoria. Ché, per stare con quel gigante di sant’Agostino, «La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Il primo, di fronte a come vanno le cose, il secondo per cambiarle».

Ecco: il presente saggio, scritto con la scorrevolezza di un bel romanzo – anche se drammatico e dalle tinte infuocate – ha un procedimento tomistico, che Dante sintetizza così: «mostrando e rimostrando» (vale a dire: «confutando e poi affermando con dimostrazione inequivocabile la verità»). Di fatti, l’orrore della Storia (che nel Novecento molti di noi hanno vissuto sotto i bombardamenti, le dittature demoniache, i genocidi di cui l’homo sapiens deve portare vergogna eterna) è descritto nel testo, ma non solo in senso politico e sociale, bensì nella critica alla disfatta del Neoliberismo e dell’egoismo collettivo che annulla la generosità individuale (dove sono le dimostrazioni, ancorché parziali, della messa in pratica, in opera, degli statuti sui diritti dell’uomo, anzi dell’umanità, sanciti secoli addietro, spiegati filosoficamente dall’Illuminismo e dalle persone “illuminate” e quivi riportati con dovizia di particolari? Shakespeare direbbe: «Il resto è silenzio», o violenza, o scempio).

Nel presente libro – attenzione! – sono indicati anche i rimedi. I saggi nostri progenitori Latini dicevano «Necesse est». È che il mondo gira a velocità crescente come un gatto che si morde la coda fino a stramazzare al suolo privo di sensi. È una corsa al massacro. Guadagnare di più per consumare di più, in un vortice da mulinello che inghiotte il natante. Ci siamo inventati – e su questo si basa la logica stolta specie dell’Occidente, ma tutto il mondo ormai è Occidente – necessità non necessarie. Abbiamo scassinato la Terra.

Nei vari eserghi a inizio dei brevi capitoli, si legge un pensiero del saggio imperatore Marc’Aurelio: «Ciò che non è utile allo sciame non è utile nemmeno all’ape». E qui s’appunta (per dirla con Dante) ogni questione generale: la crisi sanitaria globale, la miopia del consumismo, l’indifferenza verso il «lamento della Terra» che tutti ascoltiamo come se appartenesse a un altro pianeta, e non muoviamo paglia sia individualmente sia a livello globale.

Guidoni parla. È un testimone della nostra forsennata epoca, testimone nel significato etimologico del termine: colui che vede e agisce.

Di una simile “testimonianza” si aveva bisogno. Oggi, tempo di scritture inutili, consolatorie, disimpegnate, un ritorno alla didattica, al grido di sdegno, al dettato scomodo, è necessario. È un dovere. E bisogna fare il nostro dovere a qualunque costo!

Aldo Onorati

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