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Ulderico. Ossia gli ultimi anni della città di Tuscolo

18,00

Titolo:      Ulderico. Ossia gli ultimi anni della città di Tuscolo
Autori:      Giuseppe Baldacchini
ISBN-10(13):      978-88-95736-69-3
Editore:      Edizioni Controluce
Data pubblicazione:      Giugno 2018
Edizione:      I edizione
Numero di pagine:      112
Formato:      170×240
Collana:      Storia

Descrizione

L’interesse di Giuseppe Baldacchini, stimato e noto scienziato dell’ENEA di Frascati impegnato fin’oltre le soglie della pensione in ricerche di fisica molecolare, per la storia e i personaggi legati all’abbazia di Grottaferrata è non solo un interesse intellettuale, ma credo sia ormai un vero e proprio affetto nei confronti di una istituzione millenaria per la quale, oggi più che nel passato, ritengo sia importante preservare la memoria dall’oblio. Le vicende oggetto del presente lavoro di ricerca del prof. Baldacchini riguardano un aspetto poco noto della storia del venerando monastero di Grottaferrata, e cioè il lavoro svolto dai monaci nel campo dell’educazione di fanciulli non destinati alla vita monastica. Tale attività fu avviata in sordina, occasionalmente per accondiscendere alle richieste di poche famiglie amiche intorno agli anni ‘20 del sec. XIX, all’interno dell’educandato e unitamente al noviziato. Dal 1850 l’educandato acquisì autonomia dal noviziato per divenire, nel 1875, Collegio Convitto Basiliano quindi, nel 1882, Collegio Seminario Leoniano, in onore di papa Leone XIII fautore della riforma liturgica varata l’anno precedente che aveva ripristinato il rito bizantino nel monastero. L’istituto, ricordiamo, è rimasto attivo fino al 2015 sia pur attraverso i mutamenti, anche nella denominazione, resi necessari dal passare del tempo e delle leggi che regolano la vita dei monasteri e delle scuole.
I documenti relativi alla gestione del Collegio, divenuto in età contemporanea Liceo ginnasio parificato Benedetto XV, sono custoditi in Abbazia e raccontano la storia di un’istituzione scolastica che godette di un qualche prestigio, benché di piccole dimensioni, grazie alla fama di studiosi e di cultori delle antiche lettere che ha sempre accompagnato i monaci greci di Grottaferrata. Fama certamente legata alla preziosa biblioteca formatasi nel corso di mille anni in questo antico monastero, ma che è stata tenuta viva, nel suo lungo cammino, dal lavoro di molti monaci che hanno segnato la storia culturale dell’abbazia nel campo della produzione libraria manoscritta, della filologia greca, della ricerca storica e archivistica, dell’archeologia, della miniatura bizantina fino al restauro librario ed all’arte tipografica.
La pubblicazione di un testo narrativo scritto da un giovane allievo dell’antico Collegio convitto basiliano di Grottaferrata, ritrovato tra le carte del suo illustre destinatario, l’abate Giuseppe dei conti Cozza-Luzi di Bolsena, porta per la prima volta l’attenzione degli studiosi su questa pagina ancora ignota della storia dell’Abbazia di Grottaferrata e mi auguro che possa essere la prima di un libro ancora da scrivere.
Dott.ssa Giovanna Falcone
Direttore Biblioteca statale del Monumento nazionale di Grottaferrata

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