Storie fantastiche
12,00€
Titolo: | Storie Fantastiche |
Autori: | Enrico Nardella |
ISBN-10(13): | 978-88-95736-60-0 |
Editore: | Edizioni Controluce |
Data pubblicazione: | Ottobre 2017 |
Edizione: | I edizione |
Numero di pagine: | 144 |
Formato: | 170×240 |
Collana: | Narrativa |
Descrizione
Le prime quattro storie del libro (Toldo, La Temperanza, L’Osteria e L’aquilone) sono frutto della più pura immaginazione, tanto che ogni riferimento a fatti, luoghi e persone è del tutto casuale. Esse sono dirette soprattutto ai ragazzi anche perché è soprattutto a loro che si vuole fornire un’idea, sebbene attraverso brevi episodi di vita vissuta, circa le usanze, le tradizioni, gli usi e i costumi tipici di quelle piccole comunità rurali un tempo ampiamente diffuse nel nostro Paese.
Quelle stesse comunità che mantennero pressoché inalterato il proprio stile di vita per decenni e decenni sino alla metà del secolo scorso e che traevano le risorse strettamente necessarie al proprio sostentamento dal lavoro duro che, in particolare a forza di braccia, consentiva di aver ragione delle difficoltà che ogni giorno si incontravano nei campi, in alta montagna o nelle piccole botteghe artigianali.
In fondo, a fare da scenario in ogni singola storia è proprio quel modo di vivere semplice, cancellato poi quasi del tutto da quel progressivo sviluppo economico che, soprattutto a partire dagli anni ‘60, ha finito inevitabilmente per interessare anche i centri più piccoli.
Quel modo di vivere che sta lì a dimostrare quanta importanza venisse allora riservata ad alcuni valori quali la solidarietà, l’amicizia, la perseveranza e la moderazione.
Valori autentici, profondamente radicati nelle coscienze, che davano impulso ai comportamenti e che si traducevano in veri e propri stili di vita.
Una vita dura ma, in fondo, serena. Vissuta giorno dopo giorno senza mai nutrire un eccessivo timore per quanto sarebbe potuto accadere l’indomani o l’indomani ancora.
Una vita affrontata da ciascuno con la consapevolezza che il proprio impegno e il proprio lavoro, per quanto fosse umile, sarebbe stato di utilità non solo per se stesso e per la propria sopravvivenza ma anche per la sopravvivenza degli altri componenti la stessa comunità.
La quinta storia (Natalino), frutto anch’essa della più pura immaginazione tanto più che ha in se tutte le caratteristiche della fiaba, è diretta ai più piccoli.
Nonostante sia molto diversa dalle altre, trova spazio in questa raccolta poiché, in fondo, in essa si riscontrano gli stessi ingredienti che danno sapore alle prime quattro storie: il fantastico e/o l’imprevedibile. Una storia, quest’ultima, (o meglio una fiaba) che, tenuto conto delle sue caratteristiche, si presta ad essere letta o raccontata a quanti ancora in tenera età.
E ciò nella segreta speranza che riesca a suscitare interesse anche in chi si fa carico di leggerla o di raccontarla ai più piccoli.
Quelle stesse comunità che mantennero pressoché inalterato il proprio stile di vita per decenni e decenni sino alla metà del secolo scorso e che traevano le risorse strettamente necessarie al proprio sostentamento dal lavoro duro che, in particolare a forza di braccia, consentiva di aver ragione delle difficoltà che ogni giorno si incontravano nei campi, in alta montagna o nelle piccole botteghe artigianali.
In fondo, a fare da scenario in ogni singola storia è proprio quel modo di vivere semplice, cancellato poi quasi del tutto da quel progressivo sviluppo economico che, soprattutto a partire dagli anni ‘60, ha finito inevitabilmente per interessare anche i centri più piccoli.
Quel modo di vivere che sta lì a dimostrare quanta importanza venisse allora riservata ad alcuni valori quali la solidarietà, l’amicizia, la perseveranza e la moderazione.
Valori autentici, profondamente radicati nelle coscienze, che davano impulso ai comportamenti e che si traducevano in veri e propri stili di vita.
Una vita dura ma, in fondo, serena. Vissuta giorno dopo giorno senza mai nutrire un eccessivo timore per quanto sarebbe potuto accadere l’indomani o l’indomani ancora.
Una vita affrontata da ciascuno con la consapevolezza che il proprio impegno e il proprio lavoro, per quanto fosse umile, sarebbe stato di utilità non solo per se stesso e per la propria sopravvivenza ma anche per la sopravvivenza degli altri componenti la stessa comunità.
La quinta storia (Natalino), frutto anch’essa della più pura immaginazione tanto più che ha in se tutte le caratteristiche della fiaba, è diretta ai più piccoli.
Nonostante sia molto diversa dalle altre, trova spazio in questa raccolta poiché, in fondo, in essa si riscontrano gli stessi ingredienti che danno sapore alle prime quattro storie: il fantastico e/o l’imprevedibile. Una storia, quest’ultima, (o meglio una fiaba) che, tenuto conto delle sue caratteristiche, si presta ad essere letta o raccontata a quanti ancora in tenera età.
E ciò nella segreta speranza che riesca a suscitare interesse anche in chi si fa carico di leggerla o di raccontarla ai più piccoli.
L’Autore