Lazio insolito
12,00€
Titolo: | Lazio insolito |
Autori: | Alberto Crielesi |
ISBN-10(13): | |
Editore: | Edizioni Controluce |
Data pubblicazione: | Dicembre 1998 |
Edizione: | I edizione |
Numero di pagine: | 224 |
Formato: | 170 x 240 raffinate illustrazioni b/n euro |
Collana: | Saggistica |
Descrizione
Appunti di viaggio tra sacro e profano
38 diversi itinerari per il cuore e per la mente
“Ogni cosa che ci circonda è pervasa da lampi di vita che, con i loro impulsi, ci fanno scorgere, a volte in maniera forse insospettata, quanto sia forte il legame che ognuno di noi ha con l’ambiente e la sua storia. […] …in questo libro si trattano “itinerari” poco noti, […] all’autore l’enorme merito di averne parlato perché ciò potrebbe averli salvati dall’oblio.”
Armando Guidoni
Introduzione
Ogni cosa che ci circonda è pervasa da lampi di vita che, con i loro impulsi, ci fanno scorgere, a volte in maniera forse insospettata, quanto sia forte il legame che ognuno di noi ha con l’ambiente e la sua storia, ciò che esso ora rappresenta per noi e ciò che ha rappresentato per altri nel passato.
Così, per esempio, ci può capitare, mentre percorriamo una strada affollata, di percepire distrattamente la presenza di una persona, un monumento o una chiesa, per poi, altrettanto distrattamente, subito dopo dimenticare l’evento perché ci sembra privo di qualsiasi significato e interesse. A volte, invece, quando ci troviamo insieme ad altre persone con lo spirito attento e con l’obiettivo di percorrere la strada della conoscenza verso un particolare o verso l’insieme degli interessi storico-culturali di un intero paese, tanto da riuscire a “cogliere” persino l’emotività racchiusa nei secoli nell’intimo delle “cose perenni”, possiamo avere l’impressione di osservare una scena completamente diversa da quella precedentemente descritta. Le figure della strada, del monumento e della stessa gente si modificano, divengono più vicine a noi, più comprensibili; ed ecco che nasce in noi un’attrazione verso la conoscenza del maggior numero di particolari, anche dei meno significativi, e ciò perché noi “sentiamo” che tutti insieme essi rappresentano tanti tasselli di un “quadro complessivo”, ormai vicino a noi, del quale cominciamo a ricostruire i contorni.
Ecco perché, per me, un “itinerario culturale” si configura come un momento “di attenzione” nei confronti di un tassello di quel “quadro complessivo”, ovvero come un progetto comune per andare a “cogliere” sul posto l’emotività delle cose che “sono state”.
Ecco perché sento il bisogno di ringraziare Alberto Crielesi per il suo sforzo, che si ripete ormai da numerosi anni, legato alla realizzazione della rubrica “Itinerari Culturali” sempre presente nelle pagine del periodico “Notizie in… Controluce” edito dalla nostra Associazione. Tale rubrica è una sorta di “diario di viaggio” dove l’autore ha riportato i suoi appunti, annotazioni ed emozioni, a fronte di una serie di visite e peregrinazioni. Una rubrica che vuole essere, tra l’altro, una specie di guida, indicazione o memorandum, che faccia riemergere in tutti noi gli stimoli, purtroppo sopiti dai molteplici e fatui “interessi” che l’effimera società tecnologica richiama incessantemente, per proseguire nella conoscenza della “storia dell’uomo”.
Ebbene, Alberto Crielesi ha ora realizzato questo libro, su un progetto editoriale della nostra Associazione, che contiene una raccolta riveduta di queste esperienze, già pubblicate o ancora da pubblicare sul nostro periodico. Una sequenza di visite a luoghi che, almeno apparentemente, non hanno fra loro un legame spazio-temporale, non hanno un particolare rilievo nella graduatoria degli interessi degli amatori di tali attività, non hanno una frequentazione turistica confrontabile con i luoghi che affondano le loro radici direttamente nel tessuto della antica “urbis”. Un Lazio insolito, pertanto, ma non per questo meno importante.
Occorre precisare, peraltro, che l’autore è uno studioso che dedica il suo tempo, oltre che per la divulgazione culturale (numerose le sue collaborazioni con riviste locali e nazionali), principalmente per la conduzione di progetti di ricerca orientati alla “riscoperta” di un enorme patrimonio artistico, per la maggior parte nascosto. A tale gusto, lo storico dell’arte ha associato anche il suo personale divertimento ad “argomentare” i luoghi non con la tecnica della “guida turistica” ma con una descrizione specialistica, quasi fosse una relazione tecnica.
Molti lettori potranno rimanere delusi nello scoprire che in questo libro si trattano “oggetti” poco noti, fuori dell’ordinario, ma rimane, comunque, all’autore l’enorme merito di averne parlato perché ciò potrebbe avere, come conseguenza meritoria, averli salvati dall’oblio.
Il presidente dell’Associazione Culturale “Photo Club Controluce”
Armando Guidoni