Descrizione

Ladri di lucciole è un esperimento con finalità teatrali costruito su basi letterarie di natura autobiografica. Si nutre del realismo nudo e crudo espresso da alcuni personaggi di Righi sulla cenere (edizioni Controluce, 2013) e rappresenta un tentativo di assegnare al dialetto la stessa dignità di una lingua quasi straniera. D’altronde, la sfumatura linguistica di talune espressioni dialettali non è traducibile in alcuna altra lingua: sono fraseggi comunicativi di un linguaggio animale che, in questo bestiario umano, con un semplice monosillabo riescono ad esprimere molteplici frasi di senso compiuto. Vi sono, nel testo, degli archetipi, vi sono i quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco. È il viaggio finale di Clemente, è tutto il suo mondo che lo abbraccia per sempre. È un tributo postumo a una donna che non sapeva difendersi. È un tentativo di dare voce a ciò che avrebbe voluto dire.