Descrizione

La storia del giornalismo italiano e le teorie sociologiche americane per spiegare la ragione di tanti pregiudizi verso la stampa nazionale. Le contraddizioni di un sistema dell’informazione “all’italiana” che spesso si sottrae ai doveri dell’oggettività e dell’equidistanza politica, la sfiducia e l’alienazione dell’opinione pubblica nei confronti del sistema di governo e in quello dell’informazione: facili clamori, sensazionalismi e strumentalizzazioni trovano la loro ragion d’essere nei rapporti tra politica, informazione ed imprenditoria. E ancora di più, sono le modalità di rappresentazione dei fatti a incidere sulle convinzioni comuni e a formare, col tempo, la mentalità e la fisionomia culturale di un paese.
Il saggio ripercorre storicamente le tappe analitiche della sociologia della comunicazione e le raffronta coi meccanismi di produzione e di gerarchizzazione delle notizie. Svela i legami, spesso contorti, tra il mondo dell’informazione, l’imprenditoria e la politica, dipingendo così il ritratto del giornalismo italiano e definendone il suo rapporto con la pubblica opinione.