Edilazio, realtà editoriale dal 1956
Willy Pocino ha trascorso la sua infanzia in Ciociaria e vive a Roma dal 1956. Giornalista e scrittore, già direttore dell’Ufficio Stampa dell’ACEA, ha pubblicato centinaia di articoli e decine di volumi, nonché tenuto seguitissime conferenze di argomento romano-laziale. Alcuni suoi libri, editi fra l’altro da Newton Compton, hanno venduto decine di migliaia di copie.
Nel 1965 ha fondato il mensile Lazio ieri e oggi, che proprio in questi giorni festeggia cinquant’anni di pubblicazioni ininterrotte (600 numeri).
D: Più libri più liberi, Fiera della Piccola e Media Editoria di Roma è evento di questi giorni, che cosa ti aspetti dalla partecipazione a questa edizione?
R: Mi aspetto il successo che Edilazio è abituata a riscuotere fin dalla prima edizione. Un successo che si misura non soltanto in termini di copie vendute, ma anche e soprattutto in termini di apprezzamento dei libri da parte del pubblico. Ricevere un complimento disinteressato per la qualità culturale e tipografica di un volume riempie d’orgoglio l’editore, a prescindere dalle vendite.
D: Hai sempre partecipato alle precedenti edizioni, che cosa hai notato di diverso, in positivo e in negativo, in tutti questi anni?
R: Le fiere sono sempre ricche di proposte, e tendono a migliorarsi nel tempo. Però ho notato una crisi progressiva del mercato librario. Una sempre maggiore difficoltà a realizzare i progetti, e questo, alla lunga, può incrinare anche la passione più accesa. Ma io tengo duro e vado avanti. Con il passo del rocciatore.
D: Quali le tue principali novità di quest’anno?
R: Ne cito quattro su tutte: un esaustivo saggio su Testaccio, di Maria Luisa Mura; un agile excursus sulla vita e sulle opere di Romolo Balzani, di Anton Giulio Perugini; un interessante saggio di Francesca Coiro Cecchini dedicato ai Marmi e bronzi della Terza Roma; un bellissimo romanzo sul tema della transessualità, della psicoterapeuta Lina Raus.
D: Ricordo la tua prima libreria-casa editrice nella zona di S. Maria Maggiore (Libreria Editrice Roma e Lazio), con cui nel 1994 ho pubblicato il mio primo libro Rocca di Papa al tempo della crespigna e dei sugamèle. Perché poi è nata Edilazio?
R: Edilazio nacque dall’esigenza di estendere e approfondire le idee che Lerel, come un’incubatrice, aveva nutrito in forma originaria. La vera e propria casa editrice nacque appunto nell’ottobre del 1998, con lo scopo di contribuire a una maggiore conoscenza delle infinite ricchezze culturali di Roma e della sua regione.
D: Da sette anni esiste una branca della Edilazio, la EdiLet-Edilazio letteraria: da quale esigenza è nata questa ‘figlia’ che già conta oltre 120 titoli?
R: EdiLet è nata nel 2007 dall’iniziativa di Marco Onofrio, scrittore e raffinato critico letterario, per rispondere all’esigenza di estendere ulteriormente il pubblico, il mercato e l’entourage della casa editrice, aprendola a una dimensione letteraria di qualità, dal respiro non soltanto romano-laziale. Abbiamo pubblicato autori di numerose regioni italiane, conseguito riconoscimenti prestigiosi e ristampato classici e opere dimenticate.
D: Quali le difficoltà di un editore indipendente, diciamo pure i salti mortali per poter continuare ad esistere?
R: Il lupo paga a caro prezzo la sua libertà; il cane ha la scodella piena, ma è legato alla catena. Mi pare di avere risposto.
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