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EcoForum Lazio, Legambiente premia 83 Comuni Ricicloni

Dicembre 22
07:58 2017

In 4 anni aumentano da 9 a 83 i comuni con oltre il 65% di differenziata e diminuisce la produzione di rifiuti di oltre 135mila tonnellate annue
“Siamo lieti di premiare così tanti comuni a dimostrazione dei passi in avanti compiuti sulla gestione dei rifiuti, ora nel Lazio si chiuda la storia di discariche e inceneritori verso l’Economia Circolare”
IL PODIO DEI COMUNI RICICLONI DEL LAZIO 2017 IN PERCENTUALE DI RD
1° – ROCCA D’ARCE (FR) 82,20%
2° – SANT’AMBROGIO SUL GARIGLIANO (FR) 81,73%
3° – CASTELNUOVO DI PORTO (RM) 81,19%

Si è svolto oggi a Roma il primo EcoForum dei Rifiuti del Lazio organizzato da Legambiente con il contributo della Regione Lazio, durante il quale è stato pubblicato il dossier rifiuti, è stato dato spazio a comuni e aziende virtuose nella gestione del ciclo e sono stati premiati i Comuni Ricicloni di tutta la Regione, valorizzando le possibili strade della sostenibilità ambientale.
Secondo i dati del dossier pubblicato dall’associazione ambientalista, con dati dal Catasto Rifiuti ISPRA 2017, nel 2016 la produzione di rifiuti nel Lazio è stata pari a 3.025.497 tonnellate, di cui il 42.37% è stato raccolto in maniera differenziata. Dal 2013, anno di chiusura di Malagrotta che segna nei fatti l’avvio di una nuova era nella gestione del ciclo, quando la raccolta differenziata regionale era appena al 26,47%, la gestione dei rifiuti è cambiata molto: i rifiuti prodotti sono scesi di 135.809 tonnellate su base annua, oltre 25 kg in meno per ogni abitante. Dati positivi anche per quanto riguarda il raggiungimento dell’obiettivo del 65% di RD: erano appena 9 i comuni ad aver raggiunto il traguardo nel 2013, sono ben 83 i Comuni Ricicloni premiati da Legambiente nel Lazio nel 2017; di questi sono 71 i comuni con gestione autonoma e 2 le unioni di comuni che gesticono la raccolta di 12 comuni.
I Comuni Ricicloni sul podio sono Rocca D’Arce (FR) 82,20%, Sant’Ambrogio sul Garigliano, 81,73%, e Castelnuovo di Porto al 81,19%, che sono anche gli unici 3 centri ad aver superato l’obiettivo dell’80%. 12 comuni hanno percentuale tra il 75% e 80%, 15 tra il 75% e il 70%, 41 tra il 65% e il 70%. Sono poi 2 le unioni di Comuni Riciclone, quella della “Bassa Sabina” col 68,80% e 7 comuni e quella della “Valle dell’Olio” al 65,86% e 5 comuni, entrambe in provincia di Rieti. Tutti questi sono stati i comuni premiati, ed è stata conferita anche una menzione speciale al comune di Subiaco (RM) per l’accelerazione impressa nel 2017 alla RD passando dal 15% nel mese di gennaio al 72% nello scorso novembre. Di tutti i comuni Ricicloni sono 30 quelli in provincia di Roma, 16 a Viterbo, 11 a Frosinone, 10 a Latina e 4 a Rieti.
Analizzando i dati territoriali della raccolta differenziata, in testa c’è la provincia di Viterbo con il 48,13% di RD, fanalino di coda quella di Rieti ancora al 33,52% nonostante siano qui le uniche 2 Unioni di Comuni Ricicloni. La provincia dove la raccolta differenziata è aumentata maggiormente è Frosinone che passa dallo 0,6% nel 2010 al 42,70% del 2016.
“A quattro anni dalla chiusura di Malagrotta, quando nel nostro territorio si contavano sulle dita di una mano i Comuni Ricicloni, siamo contenti di poterne premiare 83 quest’anno – dichiara Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio -. Anche se la nostra ancora non è una Regione tra le più virtuose, dato l’uso ecccessivo di incenerimento e conferimento in discarica, guardando i numeri complessivi e analizzando gli ultimi anni non si può non vedere un positivo passo in avanti che ci porta oggi a premiare così tanti comuni, a dimostrazione di quanto fosse giusto chiudere la storia delle discariche e di quanto le politiche regionali risultino efficaci tanto più se mettono a disposizione strumenti concreti, dalle compostiere di comunità alla tariffa puntuale, dalle linee guida sul riuso all’individuazione del fabbisogno impiantistico. Ora abbiamo bisogno di un piano regionale dei rifiuti efficace, con il quale dare lo stop definitivo a discariche e inceneritori, e dell’attuazione di buone norme approvate alle quali dare gambe, a partire dalla tariffa puntuale secondo il principio chi inquina paga: solo con questi presupposti il Lazio potrà avviarsi verso la costruzione dell’economia circolare”.
La criticità evidente dallo studio di Legambiente riguarda gli impianti di gestione che sono sul territorio: 16 impianti di compostaggio, 10 TMB, 3 Inceneritori e 5 Discariche, nessun impianto integrato anaerobico/aerobico e nessun digestore anaerobico per la frazione organica. Nello specifico risalta la diminuzione del conferimento nei TMB, dove la metà dei rifiuti trattati va poi in discarica, e che passa da 1.739.468 tonnellate nel 2015 a 1.673.457 nel 2016, a dimostrazione dell’inutilità di progettarne di nuovi e trasformare quelli attuali in centri di riuso e fabbriche di materiali. Ancora eccessivo sia l’incenerimento con 374.944 tonnellate di rifiuti bruciati, che l’uso delle discariche dove nel 2016 sono andate a finire 405.017 tonnellate di rifiuti.
“Sugli impianti c’è bisogno di determinare un futuro dove nel Lazio non si rischi l’accensione di nuovi inceneritori e si avviino al fine vita quelli attualmente in funzione – commenta Stefano Ciafani direttore Generale di Legambiente -, si diffondano invece fabbriche di materiali, biodegestori anaerobici per la produzione di biometano, impianti e isole del riuso, attraverso un siting che ogni territorio deve avere la responsabilità di individuare. Un segnale concreto deve arrivare soprattutto dalla Capitale che riciclona non è e che deve smettere di far partire 150 autoarticolati al giorno carichi di rifiuti verso altre regioni e nazioni, perché non avvia progetti innovativi di realizzazione impianti nel proprio territorio, in grado di attivare l’economia circolare. A quattro anni dalla chiusura della scellerata storia per la discarica più grande d’Europa, poter premiare tanti comuni virtuosi in questa Regione, vuol dire che è questo il momento per l’accelerazione verso un ciclo sano, capace di trasformare i rifiuti in risorsa”.
All’iniziativa erano presenti tra gli altri Cristiana Avenali consigliera Regione Lazio, Giorgio Zampetti responsabile nazionale scientifico di Legambiente, Alessio Ciacci ASM Rieti, Riccardo Travaglini Sindaco di Castelnuovo di Porto, Francesco Girardi ASA Tivoli, Laura Bruzzechesse Assessore all’Ambiente di Oriolo Romano, Riccardo Viselli di Utilitalia, Pietro Luppi presidente di Occhio del Riciclone, Enrico Facci coordinatore del progetto ISAAC, Enzo Favoino di Zero Wate Europe, Raphael Rossi di Formia Rifiuti Zero.
La giornata si è svolta con il contributo della Regione Lazio e la sponsorizzazione di ASA Tivoli, Riciclia, Lavorgna Igiene Urbana, Loggia Industria Vernici, Eurosintex, Formia Rifiuti Zero, Ambiente Spa, e con lo sponsor tecnico di Rosemary Terra e Sapori e Minimo Impatto.

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