Echi “Dall’anima al cuore” di Mario Giovanetti presentato nel Teatro Civico rocchegiano
Echi lontani che si materializzano tra note musicali, voci che interpretano e recitano, leggono o improvvisano, cantano…
Dall’anima al cuore: non occorre precisarlo! Chi conosce l’autore di questo nuovo libro dalla copertina accattivante, coloratissima, con la Via Sacra che sfuma azzurrina nel bosco con il cielo infuocato sullo sfondo, chi lo conosce dicevo, non può meravigliarsi della sua sorprendente poliedricità. Autore e regista di testi teatrali e rappresentazioni come la Passione o la Natività, artista abile e creativo con i pennelli – suoi diversi murales di Rocca di Papa -, scrittore e poeta… sì, si tratta di Mario Giovanetti e ieri 23 marzo, nel Teatro Civico della nostra città, ha presentato la sua ultima fatica letteraria, un bel libro di poesie, racconti, riflessioni, con bellissime illustrazioni che sono opera dell’autore stesso.
Forse un po’ riduttivo dire che si sia trattato di una semplice presentazione: in realtà, corale è stato l’impegno del bel gruppo di amiche e amici che, partendo da Silvia in una introduzione che ha messo in risalto l’ingrediente essenziale dell’amore come segreta magia che muove l’intera opera, insieme hanno recitato, cantato e letto con una coordinazione che ha fatto sì che tutti abbiano saputo porgere con leggerezza, insieme all’autore, poesie d’amore, riflessioni d’attualità, versi autobiografici, satiriche puntualizzazioni sulla sanità mentale collegata al comportamento, ricette tipiche come la carbonara, affetti, nostalgie e ricordi, volando sulle ali del tempo, soffermando lo sguardo rivolto verso il firmamento stellato, soppesando l’eternità… Paolo, Roberto e Massimiliano con Danilo hanno eseguito brani musicali e canori con grande coinvolgimento del numeroso pubblico presente, così come Vincenzo, Lorena, Alessia, Angelo, Massimo: ciascuno ha recitato, interpretato, letto lasciando che le emozioni o l’umorismo scivolassero verso chi era in ascolto. Una ciliegina sulla torta il dialetto, sia romanesco che rocchegiano, con una musicalità che rende vicino il passato, vecchie usanze e tradizioni.
Tra il pubblico, in prima fila, colei che, come amor move il sole e tutte le stelle: a Marcella, sua moglie, Mario dedica molte delle proprie riflessioni poetiche e in prosa e a lei riconduce quel sentimento che rende folli, ma di una follia che lascia sia speranza, luce nel cammino del tempo.
Grazie Mario! E che Troisi non ce ne voglia…
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