Ebru Timtik, donna avvocato, strenua combattente per la tutela dei diritti umani è morta
Ebru Timtik, donna avvocato, strenua combattente per la tutela dei diritti umani è morta. Un grande esempio di abnegazione: offrire la vita per affermare dignità e giustizia.
Dopo 238 giorni di serrato sciopero della fame, si è spenta Ebru Timtik, la collega avvocato turca condannata, dopo un processo farsa, a 13 anni e 6 mesi di carcere.
Alla Collega Ebru Timitik, donna coraggiosa, coerente, tenace, totalmente fedele alla vocazione della difesa dei diritti, L’Ass. CAMMINO – Camera Nazionale Avvocati per la persona, le relazioni familiari e i minorenni rende omaggio con commosso pensiero con la consapevolezza che, talvolta, la morte non è assenza, bensì un modo per una presenza più grande, voce in grado di risvegliare le coscienze stimolandole nel presente e futuro.
Arrestata insieme a molti altri avvocati impegnati come lei nella difesa dei diritti civili in Turchia, Ebru Timtik ha continuato a lottare in carcere contro le condizioni carcerarie e la violazione dei diritti con lo sciopero della fame.
Vani i numerosi appelli ai giudici e alle autorità. Il 14 agosto scorso, la Corte di Cassazione turca ha respinto il ricorso per la sua liberazione, negando che le sue condizioni fisiche (pesava 30 kg e veniva alimentata con acqua attraverso una siringa) rappresentassero un rischio per la sua incolumità.
Che tutto questo sia successo in un Paese del Consiglio d’Europa è un fatto che induce a molte riflessioni, specie chi della difesa dei diritti umani in questa parte del mondo ne fa ragione professionale e cifra del proprio essere associazione.
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