E’ vero la periferia brucia, ma magari si fa un po’ di luce su questo sistema marcio
“In realtà l’unica questione aperta sono questi centri di accoglienza per rifugiati richiedenti asilo politico che questa Amministrazione ha contribuito in maniera determinante ad aprire. Sono centri che vanno chiusi, e anche con urgenza. Gli immigrati alloggiati in queste strutture non hanno, nella quasi totalità dei casi, alcun requisito per essere riconosciuti dall’Italia come rifugiati politici e quando, in un secondo momento, riceveranno il diniego svaniranno nel nulla. L’insofferenza dunque non nasce dal disagio economico, provi infatti il Prefetto a portare i figli all’asilo nido e sentirsi dire che c’è un caso di scabbia o di Tbc o a non respirare bene perché dal campo nomadi di Via Salviati stanno ripulendo il rame, appena rubato, dalla gomma, creando fumi tossici. Provi poi il Prefetto, da comune cittadino, a chiamare il 113 e sentirsi dire che non si può fare alcun intervento perché non c’è personale per intervenire. E poi capisci perché il lampione sotto casa è spento o il treno per raggiungere il lavoro ha un notevole ritardo causa inconvenienti alla linea”, prosegue la nota di Corsi.
“La violenza va sempre condannata ma senza quelle proteste le ragioni di Tor Sapienza sarebbero state oscurate come al solito. E di quali Istituzioni ci si può fidare se da 30 persone previste in Viale Giorgio Morandi, ora ce ne sono almeno 46 come ha affermato lo stesso Prefetto? La verità è che i centri di accoglienza sono un grande affare per cooperative, enti gestori ed associazioni e grandi responsabilità ha il Sindaco di Roma Marino e il suo vice Nieri che hanno avallato questo sistema per poi farsi una passeggiata a Corcolle per parlare delle criticità di Roma est che proprio loro hanno contribuito a creare. E’ vero la periferia brucia, ma magari si fa un po’ di luce su questo sistema marcio”, conclude Francesco Corsi.
Roma, 13 Novembre 201
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