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    Avrebbe compiuto cento anni il 28 ottobre di quest’anno, essendo nato nel 1925, Domenico (‘Menico’) Volpi, un nome che certamente i più non conoscono, ma, che per i più anziani riporta alla mente soprattutto ‘Il Vittorioso’, il periodico che lo ebbe direttore e coordinatore, che raggiungeva non solo i ragazzi dell’Azione Cattolica, ma moltissimi giovani italiani. Il settimanale era nato nel dicembre del 1936, ma uscì la prima volta con la data ‘4 gennaio del 1937’, edito dalla Gioventù Cattolica, promosso da Gedda, e inizialmente diretto da don Francesco Regretti, in una Italia sotto un regime fascista che aveva appena concluso la campagna d’Abissinia (sono gli ‘anni del consenso’ come li definì Renzo De Felice). Il periodico si distingueva dalla stampa del regime, per la scelta di personaggi ‘forti, leali, lieti e generosi’ come recitava nella testata. La direzione, dopo Regretti, passò per qualche tempo a Enrico Gastaldi, e nel 1948 la assunse Volpi, che, in quel periodo, era delegato del Movimento Aspiranti (i ragazzi dagli 8 ai 14 anni) della Giac della diocesi di Roma Nei saltuari ma simpatici colloqui che negli anni ebbi con lui visitandolo nella sua casa romana, una volta mi raccontò come da giovanissimo, lui, che non pensava certo di entrarvi un giorno nella redazione, poteva leggere solo saltuariamente ‘Il Vittorioso’ perché, nonostante il costo non elevato del periodico, faceva parte di una famiglia così povera che non poteva permettersi spese…superflue.

  Quando, alcuni anni dopo, gli fu affidata proprio la direzione del settimanale, Volpi ‘arruolò’ quella generazione di scrittori e fumettisti che diventeranno famosi, come Jacovitti, Caesar, Giovannini, Caprioli, Landolfi, Zeccara, e tanti altri. Una vera scuola italiana di fumettisti che non verrà rimpiazzata se non molto tempo dopo la chiusura del ‘Vitt’. Menico era un punto di riferimento di quel gruppo redazionale che non tralasciava di lavorare e divertirsi insieme, spesso giocando qualche tiro birbone a quanti si fossero azzardati a visitare la redazione. 

   Nella sua lunga vita Menico è stato autore di numerosi racconti, fiabe, novelle per bambini, e anche di romanzi e novelle. Fu fondatore de ‘La Giostra’ il mensile dei bambini dell’Azione Cattolica, del quale dal 1978 al 2004 divenne redattore capo. E’ stato anche autore di testi per le scuole medie. Almeno due volte l’anno, almeno  per Natale e per Pasqua ai suoi molti amici anziani e giovani, o ex collaboratori, insieme con gli auguri inviava poesie o aforismi talvolta con una certa ironia considerando i tempi odierni. Negli ultimi anni, pur avendo quasi completamente perso la vista, aiutandosi con una lente, oltre che guardare la televisione, continuava a leggere ed informarsi, conservando ancora una intensa lucidità mentale. Aveva fondato e ricoperto la carica di Presidente del ‘Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile’, con un proprio periodico, ‘Pagine giovani’, continuando a svolgere un’intensa opera di animazione culturale e di sensibilizzazione con ‘Incontri con l’Autore’ nelle scuole, conferenze per insegnanti e genitori, manifestazioni per il libro e per la lettura. In un ormai lontano passato era venuto diverse volte a Frascati, a tenere conferenze e incontri sulla educazione dei ragazzi in particolare a Villa Sora di cui ricordava i nomi di alcuni sacerdoti (rammentava soprattutto don Malagoli.

   Era molto conosciuto anche a livello internazionale. Infatti, oltre che essere stato Delegato centrale del Movimento Aspiranti della GIAC, aveva fondato l’UISPER (Unione Italiana Stampa periodica per ragazzi) e vice presidente del BICE (Bureau International Catholique de l’Enfance). Dal Ministero dell’Educazione Nazionale di Francia era stato insignito della Medaglia d’onore della Gioventù. E’ stato inoltre Presidente della Commissione Internazionale Stampa e Letteratura Giovanile, incarico che ha esercitato per 25 anni. Ha insegnato Tecniche della Comunicazione sociale. Per quattro volte gli fu assegnato il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio e altri riconoscimenti tra cui il premio della Cultura intitolato ‘don Giovanni Morosini’. Tra i suoi numerosissimi libri (oltre cento), si può accennare – visto il periodo natalizio appena trascorso – La stella e la croce con sue poesie sul Natale e la Pasqua con illustrazioni di Del Vaglio, e su un altro fronte, ‘Didattica dell’umorismo’– che conduce il lettore (scolari, famiglie, singoli, giovani o/e adulti) a percorrere le strade per sorridere (o imparare di nuovo a sorridere) attraverso i percorsi delle battute, dei giochi di parole, dei vari fumetti e strips (strisce) e vari generi umoristici, e imparando così anche a individuare ed usare quei meccanismi che sottostanno ad una barzelletta, un fumetto, una storiella, una scena teatrale, anche utilizzando (e questa potrebbe essere considerata una ‘rarità’ nel mondo italico nostrano!) con fluidità e grande opportunità – ma guarda un po’! – proprio la lingua italiana! ‘Menico’ è scomparso ieri, mercoledì 15 gennaio, al Policlinico Gemelli, per le conseguenze di una caduta quattro giorni prima. I funerali si volgeranno in San Leone a Roma.