Il dispositivo E-roundme consegnato ai ricercatori è dotato di 10 sensori ambientali, testati grazie alla collaborazione del LabCap del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Tor Vergata, in grado di riportare una immediata sintesi qualitativa dell’aria e di eventuali situazioni critiche, con rispettivi alert che potrebbero verificarsi durante l’addestramento. Inoltre, il dispositivo, che dispone anche di lettura con la tecnologia della realtà aumentata, è in grado di generare dei report per verificare le condizioni in un determinato lasso temporale.
“Mantenere l’ambiente della missione analoga sicuro e controllato è di fondamente importanza, sia per la sicurezza dei nostri Speleonauti che per la corretta riuscita dei test.
Ciò implica la la necessità di un costante monitoraggio dei parametri ambientali, dalla temperatura alla percentuale di CO2 e così via… E-RoundMe combina immediatezza nell’uso e accuratezza dei risultati, con un design tascabile e leggero, facile da trasportare anche in ambienti estremi, come quello ipogeo delle nostre sperimentazioni.
Grazie al nostro sponsor E-RoundMe, con un solo dispositivo ed i nostri smartphone, siamo in grado di assolvere a tutti questi requisiti, per mezzo inoltre di una fantastica interfaccia in Realtà Aumentata, che chissà, magari un giorno farà parte dei nostri caschi o delle nostre tute…”. E’ quanto dichiara Lorenzo Chiavari, Speleonaut, Marketing & Communication Manager, head of GEA Mission Support Center.
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