Due-parole-due sull’ex premier
Perché non rispunti per la quinta volta. Silvio Berlusconi ha il dono di rimettersi in forma come quei giochetti cinesi gelatinosi che si squagliano se sbattuti per terra – come fanno i venditori abusivi per dimostrazione – e subito si ricreano tali e quali a prima. E il popolo italiano – purtroppo è dimostrato – ha la memoria corta. E non solo: al popolo italiano piace la favola di Pinocchio. “Raddoppierò il mio impegno” promette l’ex premier, e visti i precedenti gli si può credere. Ma in quale direzione indirizzerà i suoi sforzi? La favola di Pinocchio lui cominciò a raccontarla nei lontani/vicini anni Settanta con la tv commerciale. All’epoca eravamo inguaiati fino al collo, stiamo parlando degli “anni di piombo” culminati con il sequestro Moro il 16 marzo 1978. E dopo pochi mesi nasce Fininvest, provvidenziale come la peste. L’Italia diventa il paese dei balocchi e dei bagordi, tutti pazzi per la tv del presidente, tutti pazzi per il burattinaio. Che ci sa fare eccome, e lo dimostra riuscendo ad accaparrarsi non solo la fiducia ma anche la simpatia degli italiani. O almeno, della maggioranza. Tutti vorrebbero essere come lui, il virus del berlusconismo invade il sistema e lo modifica e lo deruba e lo danneggia, peggio di un cavallo di Troia. Ma tant’è: per quanto riconoscibile, per quanto ripugnante, nella trappola del presidente questo popolo, che pure non è stupido, c’è caduto per ben quattro volte. E dovrebbe bastare.
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