Dove ti porta il caso
Da qualche anno si parla di Aldo Onorati sempre più sotto l’angolazione di dantista, e a buona ragione, dopo il successo di Dante e l’omosessualità e l’altro, della scoperta di un inedito dell’Alighieri a cui il prof. Onorati ha collaborato nella stesura definitiva con una supervisione al testo del prof. Louis La Favia e un saggio di accostamento concettuale fra il poemetto sconosciuto (attribuito inesattamente a Bindo Bonichi) e la Divina Commedia. Inoltre, Onorati commenta l’opera del Sommo Poeta attraverso conferenze, scritti, pubblicazioni, in Italia e all’estero, tanto che la Presidenza Centrale della Società Dante Alighieri gli ha conferito, al Vittoriano di Roma, il diploma di benemerenza con questa motivazione:
«Per la profonda conoscenza dell’opera dantesca, al punto da diventare testimone nel mondo della Divina Commedia.» Però gli interessi di Onorati sono molteplici, specie nel campo della saggistica. Si accenna prossima la pubblicazione di un vivace libro (con l’editrice Tracce di Pescara) intitolato: Il senso della gloria in Dante, Foscolo, Schopenhauer e Leopardi (non dimentichiamo il contributo storico-esegetico che il professore ha fornito agli studiosi con il suo testo: Virginio Cesarini, i Lincei, Galileo e la Roma di Urbano VIII, nonché con il recente saggio socio-psicologico Il sesso e la vita, pubblicato da Edilet, lato letterario di Edilazio, che ha compiuto quest’anno il mezzo secolo di attività). Ma di che si tratta ora? Per gioco, tra le pause degli impegni “troppo seri e tecnici” – parole di Onorati -, il Nostro scriveva racconti sull’assurdo del mondo, e li lasciava lì, nei cassetti. Poi, per divertimento ancora, sotto la sollecitazione di Armando Guidoni che cura il giornale che ci ospita e l’omonina editrice (giunta a 60 titoli), ne ha raccolti alcuni su un tema centrale: il Caso. Secondo Onorati, infatti, il Caso gioca un ruolo fondamentale nella vita di tutti, si ammetta o no. Alcuni usano il termine fortuna, altri destino. E così si srotolano una quarantina di storie che lasciano esterrefatti per gli accadimenti assurdi dell’esistenza singola e collettiva. Da leggere assolutamente, anche perché riemerge quella vena comica, picaresca, grottesca che noi troviamo ne La sagra degli ominidi, del quale libro Domenico Rea scrisse: «I Castelli Romani esistono, esistono le loro leggende. Ma a renderli credibili e abitabili, a fermarli vividi nel tempo, sono le parole di Aldo Onorati.»
Il quadro di copertina (Meditazione) è della pittrice Teresa Tomasi Cesaroni.
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