Doppiatori contro la crisi: Sabrina Duranti
Proponiamo l’intervista che Marco Bonardelli ha realizzato per la nostra redazione con Sabrina Duranti. Marco Bonardelli è blogger e collaboratore de La Gazzetta del Sud. Esperto conoscitore del mondo del doppiaggio, scrive per le pagine culturali ed edita un sito internet dal titolo “Luci della Ribalta”.
Abbiamo avuto il piacere di ospitare una bravissima attrice doppiatrice. Il suo lavoro al leggio più conosciuto è probabilmente quello della dottoressa Christina Yang (Sandra Oh) in “Grey’s Anatomy”, una delle serie tv più seguite e amate negli ultimi anni. Ma Sabrina Duranti (romana, classe 1967) ha prestato la sua voce anche ad attrici del calibro di Charlize Theron in “Men of honor” e “La leggenda di Bagger Vance”; Cate Blanchett in “Veronica Guerin – Il prezzo del coraggio”; Parker Posey in “Josie and the Pussycats” e “Happy Tears”; Anja Kling in “Maga Martina e il libro magico del draghetto” e “Maga Martina 2 – Viaggio in India”; Christina Miller Lawrence in “Scrubs” e Julie Benz in “Dexter”. Nel corso dell’intervista, la bella Sabrina – che ha lavorato a teatro con il grande Orazio Costa ed è reduce dallo spettacolo “Conosci i Parker?” (con Massimo Ciavarro e Roberta De Roberto) – ci ha parlato di un’importante iniziativa che si prefigge di combattere la crisi che il mondo dello spettacolo sta vivendo negli ultimi anni: l’Associazione per lo Spettacolo, di cui è presidente l’attore doppiatore Rodolfo Bianchi (voce di Harvey Keitel ne “Il cattivo tenente”).
“Stiamo iniziando adesso – ci ha detto – sentivamo l’esigenza di una riqualificazione di questo lavoro. E’ vero che mi occupo principalmente di doppiaggio, ma è altrettanto vero che molti miei colleghi sono attori e anche scultori, cantanti, musicisti… E questo riguarda anche la parte tecnica del nostro lavoro. Ci siamo ritrovati a penare per riqualificare questo mestiere e far capire che è cultura; una cultura per molti aspetti sottovalutata. Parlandone spesso con molti colleghi abbiamo pensato di fare in modo che ci si accorga di quello che facciamo, recuperando una dignità di ruolo. L’associazione è nata il 28 gennaio e raccoglie, per la prima volta dopo molto tempo, tutte le persone che fanno questo mestiere in prima linea. E questo è molto importante. Il nostro settore è molto sofferente. C’è anche qualcuno che cavalca la crisi, nonostante il mondo dello spettacolo sia abbastanza vivo. Il problema è che a volte chi ha da dire non ha i mezzi per potersi esprimere, mentre chi può comunicare col pubblico viene privilegiato. Noi volevamo offrire delle potenzialità a chi ha qualcosa da dire e ci siamo scoperti, in un momento di crisi del settore, pieni di voglia di fare. In fondo la crisi può essere una cosa positiva perché può preludere ad un grande cambiamento. Stiamo coinvolgendo vari colleghi.”
Quella dello spettacolo è un’arte… “Infatti richiede una grande disciplina, i professionisti sono persone che vanno a letto molto presto e hanno una vita ordinata”. E dello spettacolo il doppiaggio è una parte integrante.
Tuttavia bisogna sottolineare che la possibilità per un attore doppiatore di esprimersi negli ambiti più disparati non riguarda soltanto nomi conosciuti al grande pubblico come Luca Ward, Francesco Pannofino, Luca Biagini e Alessandro Tiberi. A tal proposito Sabrina afferma che i colleghi sopra citati sono quelli che godono delle luci della ribalta, ma quasi tutti gli altri, lei compresa, fanno teatro. Ribadisce:”Abbiamo il sacro fuoco, la crisi d’astinenza da palcoscenico”.
La nostra intervistata si esprime anche a proposito di un’eventuale abolizione del doppiaggio auspicata in alcuni recenti dibattiti: “Non sono entrata in questa polemica, ma voglio raccogliere la provocazione e girare la domanda. Se il doppiaggio è responsabile del decadimento culturale e della mancanza dell’apprendimento delle lingue, vuol dire che forse questo lavoro ha una funziona educativa. I bambini imparano a parlare sui cartoni animati che noi doppiamo. Quando trattiamo dei prodotti destinati ai minori abbiamo una grande responsabilità e c’è un controllo anche da parte del cliente. A volte delle scene vengono epurate, come nel caso de “Il Mondo di Patty” della Disney, ove doppiavo la mamma della protagonista (Carmen Castro, interpretata da Giselda Siciliani). I supervisor controllavano il dialogo, perché in originale c’erano moltissime volgarità. Forse il pubblico argentino fa meno caso alle parolacce, ma per noi è inconcepibile una cosa del genere, perché il destinatario di quel prodotto è un bambino e bisogna stare attenti all’età di chi lo guarda. Non credo che a nessuno interessi togliere dei posti di lavoro; abbiamo una grande tradizione. Non voglio parlare da italiana fiera della sua piccola fattoria, ma ti voglio dire, guardando i dati di realtà che abbiamo intorno, che ci dobbiamo relazionare con l’Europa dove il doppiaggio esiste. Non mi preoccuperei perché oltre confine questo mestiere si fa. Ci sarà sicuramente il ridimensionamento di certe cose, ma dove non avviene in un periodo di crisi mondiale come questo?”
Nel futuro di Sabrina, oltre all’Associazione per lo Spettacolo, c’è anche la versione italiana della serie “The Mob Doctor”, tratta dal romanzo “Il dottore”, inedito nel nostro paese ma scritto nella nostra lingua da Ron Fabler; un telefilm che ha appassionato tanto la nostra intervistata quanto gli altri doppiatori coinvolti. “La serie è molto ben articolata ed è una storia su vari livelli. La protagonista è una dottoressa la quale, volendo difendere il fratello, incappa in un giro di mafia e per salvargli la vita è costretta ad operare malviventi in ambienti improvvisati. Vi si intrecciano storie di mafia e criminalità con la medicina e le relazioni tra i vari personaggi. Ci sono Grace, la protagonista che doppio io (interpretata da Jordana Spiro), la madre, il fratello, il fidanzato e altri personaggi. Abbiamo fatto una lavorazione in cui la direttrice Connie Bismuto è riuscita ad avere un cast molto bello e ben articolato. E siamo riusciti a lavorare insieme. Per problemi logistici siamo costretti spesso a stare da soli al leggio, mentre in questo caso è stato possibile relazionarsi con l’altro attore. Con me ci sono Rodolfo Bianchi, Isabella Pasanisi, Roberta De Roberto, la stessa Connie Bismuto, Ennio ed Emiliano Jesus Coltorti e Alessandro Rigotti. C’è stato veramente un grande clima di collaborazione.”
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento