DON GIOVANNI VA IN SCENA AL TEATRO BERNINI!
DOPO IL SUCCESSO AL FESTIVAL LISZT DI ALBANO
DON GIOVANNI VA IN SCENA AL TEATRO BERNINI!
TEATRO COMUNALE G.L. BERNINI
Piazza San Nicola – Ariccia
Sabato 26 gennaio 2019 ore 21
Domenica 27 gennaio 2019 ore 18
ingresso: € 12 INT. – € 10 RID.
info e preno:
preno@arteideaeventieservizi.it
tel 345 9615409 – 345 8302798
Arteidea Eventi e Servizi
presenta
DON GIOVANNI e IL CONVITATO DI PIETRA
Il sogno di Nikita
con
Luigi Pisani, Chiara Di Stefano, Giacomo Zito, Giada Barbieri
musica di W.A. Mozart
a cura di Maurizio D’Alessandro
scene Ambramà
costumi Giuseppe Avallone
contributi video Francesco Russomanno RAV
assistente alla regia Daniele Ponzo
luci e fonica Giulio Mignucci
foto Massimo Iachetta
scritto e diretto da Giacomo Zito
ispirato alla vita, alla morte e all’opera di Alexandr Puskin
27 gennaio 1837. Alle cinque di un freddissimo pomeriggio, ai piedi della fortezza di San Pietroburgo, Alexandr Puškin, il grande poeta russo, ha appuntamento con Georges d’Anthes (colui che lo ha umiliato assillando pubblicamente sua moglie con una corte sfacciata) per sfidarlo a duello. Convinto di uscirne vivo, lascia la sua abitazione cittadina dopo aver dato al suo fido servitore Nikita il compito di organizzare la festa da tenersi al suo vittorioso rientro. A nulla valgono le preghiere di Nikita di rimandare il duello: Puškin va incontro al suo destino. Nikita, spossato, si addormenta, e fa un curioso sogno, a tratti inquietante, a tratti esilarante, in cui Don Giovanni, che ha le fattezze del suo padrone, si invaghisce di Anna, onirica vedova che offre tutte le sue lacrime al ricordo del marito, ucciso proprio dal famigerato libertino…
Don Giovanni non si vede mai alla luce del giorno. Tutto è notturno: il tempo, la smania amorosa, l’assassinio, il travestimento, l’apparizione del Convitato. Dall’oscurità della notte emergono due donne, contrapposte per natura: Anna, vedova inconsolabile, e Laura, artista ambigua e mutevole. Don Giovanni profana la sacralità della morte non esitando a possedere Laura sul cadavere di Don Carlos e profana la religione travestendosi da frate per sedurre Donna Anna e invitando lo spirito del Convitato a “reggere il moccolo” durante l’incontro amoroso. Il servo Leporello non è che un famulo evanescente, ma è anche l’occhio di chi, sognando, osserva le azioni da spettatore e da protagonista insieme. La scelta di affidare più ruoli agli stessi interpreti crea un effetto di specchi che ben descrive le distorsioni tipiche delle esperienze oniriche e sottolinea le relazioni simboliche e psicanalitiche tra i vari protagonisti della vicenda. Tutto si svolge all’interno e intorno a una gabbia, quella dell’inconscio. Un risveglio, e uno sparo, ci riporteranno alla luce accecante del giorno.
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