DITTATURA E MONARCHIA. L’ITALIA TRA LE DUE GUERRE
Si è tenuta presso la Società Dante Alighieri (Roma)-“Sala del Primaticcio”-, giovedì 12 febbraio 2020, dalle ore 18:00, la presentazione del libro: “DITTATURA E MONARCHIA. L’ITALIA TRA LE DUE GUERRE.” Ne hanno discusso: l’autore e il Segretario Generale Società Dante Alighieri. Ringraziamenti tramite lettera Vice Presidente Società Dante Alighieri, “La storia è una scienza”, nel senso che una storia fatta bene esige logica metodologica, concetti. “Non si fa una buona analisi storica se non si conosce la filosofia del diritto”, il concetto di causa “non si può ancorare nelle scienze umane dove ciò che conta è l’insieme” e il problema dei mezzi è fondamentale per i nostri comportamenti: impossibilità relativa o assoluta (es. oggi non posso realizzare il mio fine). Pertanto i mezzi, i fini e i tempi sono rilevanti. Analisi differenziale, comparazione sincronica (stessi tempi), diacronica (tempi diversi) dove per studiare la storia bisogna conoscere la metodologia della ricerca, l’epistemologia, la concettualizzazione (es. conoscere i sistemi politici, il concetto di partito, sono categorie propedeutiche per uno studio della storia serio), dati fattuali, analisi culturali, principi di logica, analisi accurate, le costanti della storia, le molteplicità di variabili e le conseguenze non intenzionali delle scelte intenzionali. La sovranità è auctoritas (Romani); mentre nel Medioevo il sovrano è il supremo giudice e no legislatore perché si presumeva un diritto naturale dato agli uomini dalla divinità: il sovrano giudica gli uomini in base al diritto naturale. Il passaggio da giudice a legislatore avviene quando si passa dal diritto naturale (divino) al diritto positivo (umano). L’ultimo passaggio è dal sovrano al Parlamento che legifera. Il legislatore “onnipotente” per via del diritto positivo, a differenza del diritto naturale che pone limiti. Nel diritto naturale, le leggi sono poche e immutabili; mentre nel diritto positivo le leggi possono essere quante se ne desiderano. Pertanto il concetto di legge varia nel tempo e nello spazio. Il senso del limite è la morte e pertanto le Istituzioni devono agevolare la positività e non la negatività. Affrontato il tema dei costumi, la cui “corruzione” comporta decadenza (Montesquieu). Il concetto di patto: pagina della storia ma non conclusione, quindi si può cambiare patto. Una riflessione sull’italiano come lingua: più parole, più concetti espressi da parole adeguate dove parlare di cose difficili esige concetti, significati che possono cambiare nel tempo e nello spazio. Il concetto di diarchia: asimmetrica perché la dittatura è sempre personale; mentre la monarchia è istituzionale dove il problema della successione, insolubile nella dittatura, è risolto nella monarchia.
La Prima Guerra Mondiale distrugge Stati e ne fa nascere di nuovi, il principio dell’autodeterminazione dei popoli, accordo tra Germania e Russia (quarta spartizione della Polonia) e scoppio della Seconda Guerra Mondiale. La nascita della Società delle Nazioni, il declino degli imperi, la democrazia e i regimi autoritari. In Italia tra il ’25 e il ’26 s’impone l’autoritarismo a seguito del delitto Matteotti e dell’opposizione dell’Aventino. In materia di politica coloniale, l’Italia seguì ciò che fecero gli altri Stati (forma di riduzione delle tensioni che si determinarono nel continente Europeo per evitare guerre). Affrontato anche il tema della Grande depressione del ’29 che, nata negli USA, ebbe forti ripercussioni in Germania e anche in Italia, i Patti Lateranensi e il Razzismo. La resa ma salva l’Unità d’Italia, la Resistenza e la Repubblica. “Rispettare lo Stato, le Istituzioni, la Nazione e la Famiglia”.
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