DISUGUAGLIANZA DI GENERE: ECCO I NUMERI DEL MONDO STEM
Giovedì 15 luglio c’è stato il lancio del capitolo italiano di Women4Cyber (W4C), denominato Women4Cyber Italia (W4C IT), promosso da Domitilla Benigni, Rita Forsi e Selene Giupponi, insieme alla Professoressa Paola Severino, suo Presidente Onorario, con l’obiettivo di colmare il gender gap nella sicurezza informatica. Per adesso W4C IT si può seguire soltanto via LinkedIn all’indirizzo www.linkedin.com/company/women4cyberitalia presto sarà attivo un sito web dedicato.
In linea con gli obiettivi delle istituzioni europee, W4C IT vuole aumentare la partecipazione delle donne nel settore digitale, concentrandosi sulla sfida agli stereotipi di genere, sulla promozione di competenze digitali, sul sostegno anche di iniziative imprenditoriali in tale ambito. In tal senso il capitolo italiano assume una contemporaneità particolarmente significativa nel quadro del PNRR e nel rilancio del Paese che dovrà focalizzarsi, tra le priorità, sul digitale e sulle donne.
L’iniziativa mira ad incoraggiare e promuovere la formazione, il miglioramento delle competenze delle donne verso il settore cyber, nell’ambito delle discipline STEM, quali ingegneria ed informatica, dove attualmente la presenza femminile è più bassa – ma vuole rappresentare un network di riferimento anche per la riqualificazione professionale di donne specializzate nelle discipline di taglio umanistico (psicologia, relazioni internazionali, giurisprudenza, scienze politiche…), che possono trovare nel mondo digitale del XXI secolo un’opportunità di competenza integrativa.
La cerimonia è stata seguita da un comunicato stampa denso di numeri e di dati, importanti per capire lo stato delle cose sul tema disuguaglianza di genere nel mondo STEM. Questi i dati, tutti sostenuti da precisi riferimenti bibliografici.
L’Istituto delle statistiche dell’UNESCO riporta che, a livello globale, sul totale delle persone impiegate nella scienza solo il 30% è rappresentato da scienziate donne. Secondo il Rapporto 2020 sul Gender Gap nelle facoltà STEM, stilato dall’Osservatorio Talents Venture insieme al progetto STEAMiamoci di Assolombarda, la percentuale di ragazze iscritte ai corsi STEM sul totale delle donne iscritte all’università si è fermato al 18,3%. I dati mostrano che le ragazze scelgono soprattutto corsi di studio letterari e umanistici.
Secondo i dati del Global Gender Gap Report 2021 del World Economic Forum, in Italia, la disparità di genere raggiunge l’apice nelle aree di cloud computing, ingegneria dei dati e Intelligenza Artificiale (IA), in cui, in media, un solo lavoratore su 5 è donna. Secondo questo report, le donne occupano solo il 22% dei posti di lavoro dell’IA a livello globale, mentre gli uomini rappresentano il 78%. Nella Cybersecurity la percentuale di presenza femminile è ancora più bassa, vedendo un lavoratore su 10 donna.
In generale la domanda di competenze digitali avanzate continua ad aumentare in tutta l’UE, ma c’è una forte carenza di esperti ICT (Information and Communication Technologies). Secondo l’indice della società digitale e dell’economia dell’UE (2020), il 64% delle grandi imprese e il 56% delle PMI che hanno assunto specialisti ICT nel 2018 hanno riferito che i posti vacanti per specialisti ICT sono difficili da coprire. Le donne rappresentano il 52% della popolazione europea, eppure hanno ancora meno probabilità di avere competenze digitali specialistiche e lavorare in questo campo rispetto agli uomini, poiché solo il 18% degli specialisti ICT nell’UE sono donne, secondo l’EU Women in Digital Scoreboard per il 2020. Aumentare la visibilità e l’emancipazione delle donne nell’economia digitale stimolerebbe la crescita economica e un più ampio progresso sociale.
Per ogni 1.000 laureate nell’UE, solo 24 hanno frequentato corsi relativi all’ICT. Solo sei di queste donne continuano a lavorare in un ruolo professionale correlato. Attualmente i laureati maschi nel settore superano le femmine di quasi quattro volte, mentre quelli che intraprendono una carriera nell’ICT fanno raddoppiare il divario. La stessa disparità può essere vista tra insegnanti STEM, relatori e partecipanti a eventi tecnologici, dirigenti senior in aziende ICT, nonché imprenditori e fondatori di start-up digitali. Eppure le opportunità, in particolare nel mondo digitale, sono enormi. In particolare, la sicurezza informatica sta affrontando una sfida senza precedenti: trovare e formare un numero sufficiente di professionisti per rispondere alle crescenti esigenze delle aziende, che si trovano ad affrontare una minaccia sempre crescente di attacchi informatici.
Quelli riportati sono dati che meritano profonde riflessioni sull’attuale sistema scolastico e sociale. Ma non facciamoci illusiani sui tempi necessari al cambiamento di attitudine nella scelta dei percorsi scolastici e formativi. Servono decenni. Cominciando dalle Giornate di Orientamento scolastico.
“L’intervento sulle discipline STEM comprensive anche dell’introduzione alle neuroscienze – agisce su un nuovo paradigma educativo trasversale di carattere metodologico. Lo scopo è quello di creare nella scuola la “cultura” scientifica e la forma mentis necessaria ad un diverso approccio al pensiero scientifico, appositamente incentrata sull’insegnamento STEM, con ricorso ad azioni didattiche non basate solo sulla lezione frontale. La particolare attenzione posta nel realizzare l’azione descritta è dedicata anche a raggiungere il pieno superamento degli stereotipi di genere” (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
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