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L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nel rapporto sul dissesto idrogeologico in Italia 2021 (il dissesto idrogeologico è un processo che modifica un dato territorio anche a causa dei cambiamenti climatici), si riferisce alla pericolosità dovuta a frane, alluvioni, erosione costiera e agli indicatori di rischio e mitigazione del rischio, dove i cambiamenti climatici influiscono sulla frequenza e sull’intensità del rischio stesso. Si fa riferimento al rapporto territorio/antropizzazione atto alle politiche di contenimento e contrasto del rischio di dissesto idrogeologico tramite delocalizzazioni, manutenzione, opere di difesa, etc. Dal testo emerge che, complessivamente, in Italia il 93,9% dei Comuni, pari a 7.423, sono a rischio. Gli indicatori di rischio si riferiscono a un dato territorio e anche alla popolazione, le famiglie, gli edifici, gli aggregati strutturali, le imprese e servizi e i beni culturali dove il grado d’intensità è espresso in gradi di pericolosità (es. P4 si riferisce alla pericolosità molto elevata e P3 a pericolosità elevata, etc.). In totale, in Italia, 1.3 milioni di abitanti sono a rischio frane dove il 75% del territorio italiano è montano-collinare, e il terreno formato da “litotipi prevalentemente argillosi” e dalla “debolezza strutturale delle formazioni rocciose” interessa 7.9% del territorio e il cinematismo della frana (lento, moderato o rapido) è sensibile alle precipitazioni brevi e intense. Il rischio alluvione interessa invece il 6.8% degli abitanti e, in riferimento all’erosione costiera invece, le coste sono soggette a “dissesti geomorfologici e a grave arretramento di litorali” dovuto sia a “processi naturali” sia a “fattori antropici” che ostacolano il regolare flusso dei sedimenti. In Italia, la lunghezza complessiva della costa è di 3,316 km, dove vi sono coste alte e coste basse (litorali ghiaiosi e sabbiosi) e il 90% delle coste sono ancora naturali.

1)Rischio frana: nel Lazio la pericolosità è pari al 14.7% nel totale di cui il 5.5% è l’area a pericolosità molto elevata ed elevata; mentre su Roma area provincia è pari al 2.7% (P4+P3)

2)Rischio alluvioni: nel Lazio la probabilità di alluvione è pari a 2.6% (elevata), 3.5% (media), 5.7% (bassa); mentre su base Roma area provincia è di 3.4% (elevata), 4.7% (media) e 7.0% (bassa).

3)Rischio erosione costiera: il Lazio ha visto un’erosione pari al 29.7% e un avanzamento del 29.2% per il periodo 2007/2019, dove l’erosione è maggiore della progradazione; mentre su base Roma area provincia l’erosione è stata pari a 33.2% e l’avanzamento pari al 24.4%.

In riferimento a Monte Compatri, il rischio frane (P4+P3 ossia somma di rischio molto elevata ed elevata) riguarda: 0.5% del territorio, 12.5%, della popolazione, 14.1% delle famiglie, 18.8% degli edifici, 15.3% delle imprese, 0% dei beni culturali; mentre il rischio alluvione: 0.5% del territorio, 0.1% della popolazione, 0.1% delle famiglie, 0.1%, degli edifici, 0% delle imprese, 0% dei beni culturali.

Foto: esempio di dissesto idrogeologico, Via Stella Polare, Monte Compatri.