Dispersione scolastica
Nelle scuole superiori del distretto dei Castelli romani se al primo anno si iscrivono 100 studenti, solo poco più della metà arriva regolarmente a conseguire il diploma. Questo è uno dei dati con cui si sono confrontati operatori dei servizi sanitari e insegnanti nel convegno “Dispersione scolastica: Esperienza di integrazione Socio-sanitaria con istituti scolastici” che ha avuto luogo il 4 marzo a Monte Porzio Catone. Dai risultati dell’indagine compiuta dall’osservatorio costituito appositamente per monitorare il fenomeno e coordinato dalla dott. Gabrielli, dirigente UONPI, risulta che per una percentuale che supera il venti per cento negli istituti tecnici e nei professionali e che è sotto il sei per cento solo al liceo classico, i curricola scolastici degli studenti non sono lineari, ma che nel percorso di studi gli alunni del nostro distretto incontrano ostacoli e difficoltà, sono costretti a confrontarsi con debiti e bocciature, e molto spesso si allontanano dalla scuola senza aver conseguito alcun titolo. Ma il fenomeno della dispersione non è un problema che riguarda solo le famiglie o la scuola, perché se si rivolge lo sguardo alle sue cause ci si accorge che spesso lo studente a rischio dispersione manifesta un disagio, che può essere legato alla naturale problematicità dell’adolescenza, ma che può/deve essere trattato proprio per prevenire non solo esiti scolastici fallimentari, ma anche fenomeni di bullismo o addirittura vere e proprie patologie.E allora il problema del dropping out interessa anche gli operatori sanitari, gli psicologi, i servizi territoriali che si occupano della tossicodipendenza perché solo attraverso la costituzione di una rete si può pensare di strutturare un progetto che contrasti gli abbandoni scolastici e più in generale il disagio giovanile.In questa direzione, come risulta dai vari interventi, molto è stato già fatto: sul territorio da qualche anno è stato introdotto un progetto che si è posto come obiettivo proprio il contenimento della dispersione a cui hanno lavorato, insieme agli esperti della ASL, anche gli insegnanti dell’ istituti professionale “ M. Pantaleoni” di Frascati. E i risultati si sono fatti già vedere: si è registrato un decremento considerevole del numero dei respinti nei primi anni che sono quelli più rischiosi nel percorso che conduce al diploma.
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